don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del Giorno – 18 Marzo 2020 – Mt 5, 17-19

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<<Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimentoยป.

Gesรน non รจ una scorciatoia per saltare la Legge. Il suo insegnamento non รจ un buonismo da quattro soldi che salta invece la fatica del dovere, delle scelte, delle regole. Se c’รจ una novitร  nell’insegnamento di Gesรน esso consiste non tanto nell’abolizione della Legge ma nel suo compimento, perchรฉ ciรฒ che a volte puรฒ succedere รจ che la Legge diventi una sorta di vicolo cieco.

รˆ ciรฒ che accade quando il metodo per ottenere qualcosa prende il sopravvento su tutto. รˆ come se la performance dell’amore prenda ad un certo punto il sopravvento sulle stesse persone che si vogliono amare, Ciรฒ che conta รจ accorgersi che la Legge รจ un mezzo e non รจ mai un fine.

Gesรน รจ venuto a ricordarci esattamente questo. Il rischio dei suoi contemporanei, ma anche di ciascuno di noi, sta proprio nel fatto che si puรฒ talmente tanto farsi prendere dal gusto di stare alle regole da dimenticarsi il motivo del perchรฉ esistono quelle regole.

All’epoca di Gesรน era palpabile l’antipatia per tutti quei primi della classe che si facevano chiamare dottori della Legge, tanto da intendere mento di Cristo come un insegnamento che contraddiceva le regole di questi dottori, Gesรน nel Vangelo di oggi precisa la questione e ricorda a ciascuno di noi che essere santi non significa stare semplicemente alle regole, ma capire cosa le regole ci indicano.

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Ma allo stesso tempo che una vita sregolata non comporta nessuna santitร  ed รจ solo il trionfo di un vago sentimentalismo che frana alla prima difficoltร .

Ora, tra i primi della classe e i buonisti da quattro soldi, Gesรน dร  questo chiaro avvertimento: <<Chi dunque trasgredirร  uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerร  agli uomini a fare altrettanto, sarร  considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร  e li insegnerร  agli uomini, sarร  considerato grande nel regno dei cieli>>.

Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo di Mt 5, 17-19.

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