don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del Giorno – 1 Aprile 2020 – Gv 8, 31-42

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<<Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la veritร  e la veritร  vi farร  liberi>>.

Non credo esista espressione migliore che ci faccia comprendere davvero in cosa consiste il nostro rapporto con la Parola se non questo versetto del Vangelo di oggi. Gesรน non dice che la Parola รจ un contenitore di idee. Essere in rapporto con la Parola non significa imparare a memoria delle informazioni su Dio, sul mondo, sul male, sul bene. Essere in rapporto con la Parola significa capire che essa piรน che essere un’informazione รจ innanzitutto Qualcuno. Nella fede ciรฒ che conta รจ la relazione.

Essa conta piรน di ogni teologia fatta di concetti, di idee e di regole. Se si perde questa relazione viva tutto il resto si svuota di vita. La fede rende la vita viva. Ciรฒ che a noi molto spesso manca รจ capire che l’unica cosa che puรฒ salvarci da noi stessi, dalle nostre paturnie mentali, dai grovigli emotivi, รจ lasciarci tirare fuori da Qualcuno attraverso una relazione. Cristo ci dร  una Parola che รจ diversa dalla nostra. Ci dร  una Parola che non coincide con i nostri ragionamenti quasi sempre troppo stretti. Ci dona una visione che ci aiuta non vivere solo ripiegati sul nostro “sentire”.

Ma proprio per questo prima di essere percepito come Grazia รจ percepito come minaccia. <<In veritร , in veritร  vi dico: chiunque commette il peccato รจ schiavo del peccato. Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farร  liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perchรฉ la mia parola non trova posto in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!>>.

Da una parte vogliamo essere salvati e dall’altra ci mettiamo sulla difensiva proprio nei confronti dell’unico che potrebbe davvero renderci liberi. Questa schizofrenia spirituale รจ ciรฒ che molto spesso caratterizza la nostra interioritร : chiedere salvezza e allo stesso tempo impedire che essa arrivi davvero nella nostra vita.

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Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo di Gv 8, 31-42.

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