HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 9 Gennaio 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 9 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 21b-28

Nel Vangelo di oggi il racconto dell’evangelista Marco ci dice che la prima tappa che fa Gesù nel suo ministero è proprio nella sinagoga. La sua parola viene percepita come una parola diversa.

Marco non ci dice che Gesù diceva cose diverse dagli altri, ma che il modo che aveva di insegnare quelle stesse cose udite innumerevoli volte, aveva un sapore nuovo:

“Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi”.

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È proprio questa sua autorità che scatena il demonio presente in un uomo davanti a lui. Il male non ha paura di entrare in un recinto sacro. Potremmo dire che il male non ha paura ad entrare in chiesa. E ciò che lo turba non è nemmeno la retta dottrina.

Ciò che davvero lo infastidisce è incontrare qualcuno che non solo dice la cosa giusta ma crede in quella cosa che dice. Molti di noi conoscono la propria fede così come si impara il catechismo. La vera domanda è se davvero crediamo in quello che sappiamo, perché chi crede lo si vede non dal tono della voce ma dalle scelte che fa di conseguenza a ciò che crede.

Ad esempio se dici che Dio è tuo Padre non puoi però vivere come se fossi solo al mondo, devi poter mostrare una differenza che non viene solo dall’aver detto una frase giusta ma dal vivere in maniera conseguente a ciò che hai affermato. Gesù ha autorità perché vive ciò che dice. Questo fa crollare il male:

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«Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio».

Il male può lasciarci tutto: il sacro, la retta dottrina, le preghiere, le opere di bene, ma ciò che lo stana è vivere ciò che diciamo, ciò che crediamo, ciò che preghiamo.

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L’esorcismo raccontato nella pagina del Vangelo di Marco accade in un luogo che non può lasciarci indifferenti: la sinagoga. Verrebbe da pensare che il demonio non dovrebbe trovarsi in un luogo sacro, in un recinto dove si coltiva la teologia, la liturgia, la relazione con Dio. Ma il Vangelo ci dice espressamente che il male non si trova solo nei bassifondi delle nostre città dove delinquenza, droga, sfruttamento fanno da padroni. Il male può alloggiare comodamente anche in ambienti dove la fede e la pratica religiosa sembrano avere il posto d’onore. Nessuno si scandalizzi, ma il demonio non ha problemi a lasciarci dire decine di rosari o a partecipare a innumerevoli messe. Il suo scopo è non far attecchire in noi il Vangelo e se per far questo deve ubriacarci di pratica religiosa allora egli ce ne darà ad oltranza. […] Continua a leggere qui.


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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