AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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โPregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di paroleโ.
Le parole di Gesรน nel Vangelo di oggi rimangono di unโattualitร disarmante. Infatti รจ sempre in agguato dentro di noi un atteggiamento pagano in cui lโimmaginario che ci guida interiormente รจ quello della divinitร che va propiziata con le perfomance delle nostre preghiere e dei nostri sacrifici. Dio non va convinto e questo per un motivo fondamentale: Egli รจ nostro Padre e ci ama. ร giร convinto.
La dinamica della preghiera non serve a Dio ma bensรฌ a noi. ร nella misura della nostra conversione, della nostra consapevolezza, della semplicitร o meno del nostro cuore che la preghiera porta frutto. Ma il punto di partenza รจ decisivo: non siamo pagani che vogliono manovrare la divinitร , siamo cristiani convinti dellโamore di Dio.
โNon siate dunque come loro, perchรฉ il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediateโ.
Ed รจ proprio su questa affermazione di Gesรน che nasce una domanda che tante volte mi sento rivolgere dalla gente: che senso ha pregare se Dio sa giร tutto? La parola per noi uomini ha un valore immenso. ร attraverso di essa che le cose vengono alla luce. Senza la parola siamo condannati solo a subire le conseguenze delle nostre esperienze.
Grazie alla parola invece noi riusciamo a prendere distanza dalle cose e in un certo senso a tornare ad esserne protagonisti. Per questo Dio ci dร la parola, non perchรฉ Lui non sappia ma perchรฉ siamo noi che ne abbiamo bisogno. Allo stesso tempo perรฒ la preghiera non ha solo questa funzione benefica, essa effettivamente puรฒ cambiare le cose, indirizzarle diversamente, capovolgerle, ma solo a patto che sia fatta con fede e mettendo sul piatto la nostra conversione.
Essa consiste nellโabbandonare il cuore di pietra e tornare ad avere un cuore di carne. I grandi santi venivano esauditi perchรฉ avevano lasciato che la Grazia di Dio ridonasse loro un cuore capace di domandare con fiducia di figli e ostinazione dโamanti.ย
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Quando si prega si possono anche sprecare parole. Ce lo dice chiaramente Gesรน nel Vangelo di oggi: โPregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perchรฉ il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediateโ.
Ecco perchรฉ la cosa che conta di piรน della preghiera รจ sapere davvero ciรฒ che ha senso dire. Ed รจ proprio per questo che Gesรน insegna ai suoi discepoli la preghiera del Padre nostro. Essa non รจ una formula ma una postura del cuore. Se non credi infatti che il Dio a cui ti stai rivolgendo รจ tuo Padre allora conta poco dire tutto il resto perchรฉ avrร solo il sapore di una supplica fatta dal fondo della tua disperazione, e non dalla convinzione del saperti amato.
Ecco perchรฉ sembra che Gesรน voglia dirci che la preghiera non serve a convincere Dio, ma a convertire noi. Non a caso il Vangelo si conclude con una richiesta esplicita: โSe voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerร anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerร le vostre colpeโ.
Allora se vogliamo capire se la nostra preghiera รจ una vera preghiera verifichiamo la nostra vita davanti alle parole del Padre nostro. Se esse risuonano in noi con autenticitร allora la nostra preghiera รจ davvero tale, ma se facciamo resistenza in qualcuna di esse, sappiamo in cosa dobbiamo cambiare.


