don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 8 Maggio 2025

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Vangelo di Giovanni – Gv 6,44-51

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

In quel tempo, disse Gesรน alla folla:
ยซNessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterรฒ nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perchรฉ qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In veritร , in veritร  io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo รจ il pane che discende dal cielo, perchรฉ chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป.

Parola del Signore.

La forza di cui abbiamo bisogno per vivere autenticamente la vita cristiana รจ una forza che viene dallโ€™alto e che prende il nome di virtรน teologale. Nello specifico questa forza รจ tripartitica: la fede, la speranza e la caritร .

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Essendo dono non possiamo ritrovarle nelle nostre forze, ma solo in quella gratuitร  con cui Dio ci ama. Liberi dallโ€™ansia da prestazione che dobbiamo procurarcele da soli, veniamo ricollocati con gioia davanti a un Dio che muore dalla voglia di farci questo dono. รˆ lโ€™intento di Gesรน nel Vangelo di oggi quando dice esplicitamente:

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โ€œNessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandatoโ€.

Quando pensi di non aver fede non perdere tempo a colpevolizzarti, domandala al Signore. Quando pensi di non avere speranza non perdere tempo a fingere di essere ottimista, domandala al Signore. Quando pensi di non avere amore, non perdere tempo nel sentirti sbagliato, domandalo al Signore.

In questo domandare Dio risponde attraverso il Figlio. Gesรน รจ la maniera che Dio ha di donarci questi tre doni. I sacramenti sono il Figlio. Soprattutto nellโ€™Eucarestia noi riceviamo una scorta di fede, di speranza e di caritร .

Riceverla perรฒ non ci assicura che la useremo. Per questo la Grazia provoca la nostra libertร , affinchรฉ al dono corrisponda una scelta. Alla fede, alla speranza e alla caritร  corrispondono la fiducia, lโ€™audacia e il saper morire per chi si ama.

Ha ragione quindi Santโ€™Agostino a ricordarci che โ€œil Dio che ci ha fatti senza di noi, non ci salva senza di noiโ€. La grazia e la nostra libertร  diventano il binomio vero su cui si poggia la storia della salvezza, perchรฉ la redenzione non รจ semplicemente Dio che ci salva, ma noi che ci lasciamo salvare da Lui.

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Non siamo salvi per forza, siamo salvi per dono e per adesione a questo dono. Uno puรฒ anche lanciarti un salvagente ma tocca a te aggrapparti e farne buon uso.

Siamo chiamati a non sprecare il dono, o in assenza di esso a saperlo chiedere con umiltร . Lโ€™umile รจ colui che chiede senza fingere autosufficienza.

Fonte


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