don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 6 Gennaio 2019

ATTENZIONE, TESTO TRADOTTO AUTOMATICAMENTE E NON RIVISTO NELLA PUNTEGGIATURA E NELLE PAROLE.

Brutta storia il racconto dei magi e il racconto del vangelo dell’epifania e al di là dei folklorismo che nell’arco degli anni ci sono appiccicati su questi personaggi gaspare melchiorre e baldassarre cammelli e storie vari la cosa bella di questo racconto è che questi magi che erano dei sapienti degli scienziati arrivano a gesù usando proprio la scienza.

Molto bello tutto questo perché certe volte pensiamo come credenti che per credere dobbiamo mettere da parte la ragione è che la scienza e la ragione siano delle cose fuori dalla fede la fede un fatto di pancia più che di testa quindi c’è la storia di questi personaggi si dice esattamente prestiti attraverso l’osservazione attraverso il ragionamento attraverso quella che l’esperienza stessa degli scienziati si può arrivare ai piedi decisione ovviamente io sto molto semplificando ma per dire che in realtà questo cammino che ci conduce vicino a gesù non può arrivare semplicemente attraverso la fede può arrivare anche attraverso l’intelligenza certo poi la vede da un nome a questa esperienza ma questa esperienza di verità ma si può fare anche usando la ragione una fede che non ha la ragione può scadere in sentimentalismo in emozione in qualcosa che può diventare anche superstizione ma allo stesso tempo una fede solo di ragione si trasforma in filosofia qualcosa che non avviene su un affezione nessun attaccamento all’andata aveva ragione quindi giovanni paolo ii quando in quella bellissima enciclica fides et ratio diceva che la fede e la ragione sono le due anni attraverso in cui l’uomo si innalza verso la verità un credente vero è un credente che assomiglia a questi margini ma assomiglia anche ai pastori questi due personaggi cioè la semplicità e la fede di questi piccoli della sapienza il ragionamento di questi grandi sono le due anime che dobbiamo portare dentro noi stessi crede significa usare la ragione credere significa usare il cuore cuore e ragione sono le due strade che ci portano al club di gesù.

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Mt 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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