Vangelo del giorno di Mt 24,37-44
Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซCome furono i giorni di Noรจ, cosรฌ sarร la venuta del Figlio dellโuomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noรจ entrรฒ nellโarca, e non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tutti: cosรฌ sarร anche la venuta del Figlio dellโuomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrร portato via e lโaltro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrร portata via e lโaltra lasciata.
Vegliate dunque, perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร . Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciรฒ anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโora che non immaginate, viene il Figlio dellโuomoยป.
Parola del Signore.
La prima domenica dโAvvento inizia con le parole di Gesรน che descrivono i โgiorni del Figlio dellโUomoโ: non parla di terremoti, catastrofi o scenari apocalittici, ma della normalitร della vita.ย โCome ai giorni di Noรจ, mangiavano e bevevano, prendevano moglie e maritoโฆโย (Mt 24,37-38).
Il tema non รจ la minaccia del male spettacolare, ma lโindifferenza quotidiana. Il vero pericolo che puรฒ colpire lโuomo non รจ il dramma, ma la distrazione. Vivere senza accorgersi che Dio sta passando nella nostra vita รจ la tragedia piรน grande.
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Questa cecitร non รจ frutto di un cuore cattivo, ma di un cuore addormentato. San Paolo ci scuote:ย โร tempo di svegliarvi dal sonnoโฆ La notte รจ avanzata, il giorno รจ vicinoโย (Rm 13,11-12). Ci sono sonni che non sono riposo, ma fuga. Ci addormentiamo nella routine, nelle nostre preoccupazioni, nellโabitudine al giร visto.
Paolo indica una strada semplice:ย rivestirsi di Cristo, che significa imparare a vivere con la Sua sensibilitร , il Suo sguardo, il Suo modo di amare. E aggiunge:ย โComportatevi onestamente come in pieno giornoโย (Rm 13,13). Non si tratta di non sbagliare, ma di non giustificare il buio come se fosse luce.
Isaia aggiunge alla liturgia di questa domenica un sogno che non รจ illusione, ma promessa: โVenite, camminiamo nella luce del Signore!โ (Is 2,5). ร un invito a non attendere passivamente il giorno, ma a muoversi verso la luce, anche quando tutto attorno sembra ancora notte. Appare cosรฌ lโimmagine consolante delle spade trasformate in vomeri e delle lance in falci (Is 2,4): il giorno del Signore non รจ un giorno di paura, ma di pace. La vigilanza non รจ la mania del controllo ma vedere tutto alla luce di una grande speranza.
Il Salmo 121 cosรฌ dร voce a questa gioia: โQuale gioia quando mi dissero: โAndremo alla casa del Signore!โโ. Non รจ il grido di chi scappa dal mondo, ma di chi trova un luogo dove la vita si ricompone, dove le dispersioni interiori diventano unitร . โGerusalemme รจ costruita come cittร salda e compattaโ (Sal 121,3): lโanima che vive alla presenza di Dio non รจ frammentata, ma raccolta. LโAvvento รจ il grande tempo in cui ci โricompattiamoโ interiormente per non โperderciโ Cristo che viene.
โVegliate dunqueโฆโย (Mt 24,42): non per paura, ma per amore. Perchรฉ chi ama non dorme. Chi ama riconosce subito i passi dellโAmato che si avvicina. E sa che ogni incontro con Lui fa avanzare un poโ il giorno dentro la notte.he finisce. Andiamo incontro allaย fineย perchรฉ sappiamo esserci una vita, non il nulla.
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