don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 28 Febbraio 2023

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Quando si prega si possono anche sprecare parole. Ce lo dice chiaramente Gesรน nel Vangelo di oggi:

โ€œPregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perchรฉ il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediateโ€.

Ecco perchรฉ la cosa che conta di piรน della preghiera รจ sapere davvero ciรฒ che ha senso dire. Ed รจ proprio per questo che Gesรน insegna ai suoi discepoli la preghiera del Padre nostro. Essa non รจ una formula ma una postura del cuore.

Se non credi infatti che il Dio a cui ti stai rivolgendo รจ tuo Padre allora conta poco dire tutto il resto perchรฉ avrร  solo il sapore di una supplica fatta dal fondo della tua disperazione, e non dalla convinzione del saperti amato. Ecco perchรฉ sembra che Gesรน voglia dirci che la preghiera non serve a convincere Dio, ma a convertire noi. Non a caso il Vangelo si conclude con una richiesta esplicita:

โ€œSe voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerร  anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerร  le vostre colpeโ€.

Allora se vogliamo capire se la nostra preghiera รจ una vera preghiera verifichiamo la nostra vita davanti alle parole del Padre nostro. Se esse risuonano in noi con autenticitร  allora la nostra preghiera รจ davvero tale, ma se facciamo resistenza in qualcuna di esse, sappiamo in cosa dobbiamo cambiare.

Fonte


Commento al brano del Vangelo di: Mt 6, 7-15
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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