HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 20 Giugno 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 20 Giugno 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 6, 7-15

Ogni volta che voglio pregare mi ritornano alla mente queste parole del Vangelo di Matteo:

“Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate”.

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Questa annotazione di Gesù fa diminuire drasticamente ogni mio tentativo di riempire lo spazio della preghiera con molti ragionamenti e molte parole. So che sono capito anche se dico poco e se quello che dico (o non dico) lo scelgo con cura.

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La preghiera del Padre nostro che Gesù aggiunge immediatamente dopo questa annotazione è esattamente un’accurata scelta di ciò che è essenziale dire. E tra tutte le poche cose che Gesù indica in questa preghiera, la cosa che più deve rimanerci impressa è la parola Padre.

Se Dio non è Padre, e noi non ne siamo convinti allora la nostra preghiera non è cristiana, e non ha nessuna vera efficacia. Questo è un aspetto su cui dovremmo fermarci tutti a riflettere. Ma alla fine del Vangelo Gesù dà una sorta di verifica se per noi è chiara o meno la paternità di Dio:

“Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”.

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Il perdono è la grande verifica della paternità di Dio, infatti solo se Dio è mio Padre mi posso permettere di perdonare perché è Lui a fare giustizia per me, e soprattutto se è Padre anche il mio nemico è mio fratello o mia sorella.

Fonte


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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