don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 19 Aprile 2023

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“Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”.

Mi piacerebbe che rileggessimo più e più volte queste parole del Vangelo di oggi. Le lasciassimo così scendere fin nel profondo del nostro cuore. A me creano una profonda commozione. Sapermi amato a tal punto da sapere che Dio ha chiesto al proprio Figlio di sacrificarsi per me non mi lascia indifferente.

La fede non è tanto credere delle cose su Dio, ma credere di più in noi stessi accettando di essere amati così per davvero. Ci svalutiamo troppo. Crediamo di più alla nostra tenebra che alla luce con cui siamo guardati:

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“ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie”.

Ai nostri occhi è più credibile il bicchiere mezzo vuoto. Ci guardiamo quasi sempre con giudizio, con sensi di colpa e non riusciamo a cogliere invece lo sguardo che Dio ha su di noi. Uno sguardo che dice: “Tu vali! Vali a tal punto che sono morto per te”. Non ci dice questo per far nascere in noi gratitudini o sensi di colpa. Dio non ha bisogno dei nostri grazie, o delle nostre frustrazioni.

Egli ha bisogno della nostra felicità. L’unica cosa che davvero dà gloria a Dio è essere felici. Perché l’unica cosa che appaga uno che ama è sapere che chi sta amando è felice. Per quella felicità darebbe via anche se stesso. E Dio lo ha fatto veramente. Sotto la luce di un amore così dobbiamo rileggere tutta la nostra vita e avere il coraggio di buttare ciò che è buio:

“Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”.

In fondo è questo quello che ci chiede Gesù: metterci in direzione del Suo Amore e scegliere nella vita ciò che si accorda con esso. Tutto il resto è solo un’anticipazione della morte anche se non ce ne accorgiamo subito. Infatti il malvagio pensa di essere furbo, ma poi qual è la sua fine?

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Qual è il cuore vero della fede cristiana? Sapere di essere amati in maniera irreversibile e totale da Dio. Gesù lo dice esplicitamente nel Vangelo di oggi: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui”. Se siamo certi di essere amati allora la vita diventa possibile in tutti i suoi aspetti. Ciò che ci paralizza, invece, è proprio il dubbio sull’amore. In questo senso tutta l’opera del male è convincerci che non siamo amati, che non meritiamo di esserlo o peggio ancora che Dio non ha nessun motivo per cui dovrebbe farlo. In un certo senso è vero che Dio non ha nessun motivo per cui amarci, ed è anche vero che molto probabilmente neppure siamo nelle condizioni di poter dire di meritare questo amore, ma tutta la rivelazione di Gesù sta nel fatto che noi siamo amati gratuitamente, e senza nessun nostro merito. In questo modo l’amore vince contro ogni altro tipo di logica. […] Finisci di leggere il commento qui.


Commento al brano del Vangelo di: Gv 3,16-21
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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