La pagina del vangelo di Matteo che abbiamo letto oggi รจ la versione maschile dell’annunciazione a Maria che ci descrive l’evangelista Luca. Matteo non ci descrive quello che awiene nel grembo di Maria, ma quello che awiene attorno a Lei specie in coloro che le vogliono bene e che la amano.
ร soprattutto Puomo che piรน la ama, Giuseppe, che deve prendere la decisione importante riguardo a questa gravidanza: “Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto”. Il massimo che riesce a fare quest’uomo meraviglioso e giusto di nome Giuseppe รจ salvarle la vita. Non รจ certamente cosa di poco conto, ma non รจ abbastanza.
Infatti Dio non ha solo in mente di salvare la vita a Maria ma di affidarla a delle mani sicure e queste mani sono proprio le mani di Giuseppe: “Mentre perรฒ stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: <<Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perchรฉ quel che รจ generato in lei viene dallo Spirito Santo”>>.
Siamo troppo abituati a saltare subito al finale della storia, e molto spesso censuriamo la profonda e lacerante contraddizione dentro cui si รจ venuto a trovare il povero Giuseppe. Quest’uomo ama Maria, e Maria ama lui.
Si vogliono sposare, sognano la loro vita insieme, progettano, pianificano, si fidanzano, stabiliscono il da farsi, ma proprio in mezzo a tutto questo viene fuori una gravidanza inaspettata. Giuseppe vede in un istante crollare tutti i suoi sogni. Ma in questa esperienza drammatica non smette di ascoltare il Signore. Infatti รจ soprattutto quando tutto va male che dobbiamo metterci in ascolto di Dio, perchรฉ se non ascoltiamo Dio ascoltiamo la nostra disperazione. E inaspettatamente Dio gli chiede di prendersi la responsabilitร proprio di questo imprevisto. Dio chiede a Giuseppe di non scappare davanti a questa contraddizione.
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“Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sรฉ la sua sposa”.
Commento di don Luigi Maria Epicoco.
