don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 17, 7-10

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Se qualcuno volesse avere la spiegazione più chiara di cosa sia la libertà, questa frase del Vangelo di oggi è la più eloquente. Infatti, la più grande schiavitù che tutti viviamo è quella di voler essere sempre riconosciuti e corrisposti per ciò che facciamo.

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In realtà non c’è nulla di male, ma alcune volte questo bisogno prende il sopravvento sulla vita stessa e la rovina. Se le persone che amiamo non ci danno un contraccambio ci feriscono. Se il lavoro che facciamo non è riconosciuto da qualcuno, allora diventa una frustrazione. Se l’impegno che ci mettiamo nel vivere o fare qualcosa non corrisponde a una giusta gratificazione, allora ci incattiviamo.

Il problema è che abbiamo tutte le ragioni per reagire in questo modo, ma in realtà questa è solo la prova che non siamo liberi. Chi è libero vive tutto con gratuità, cioè senza aspettarsi nulla in cambio, perché ciò che lo gratifica lo ha ricevuto prima.

Un cristiano, ad esempio, sa che lui è amato in maniera preventiva e che quest’amore lo mette nella condizione di vivere tutto il resto senza nessun’altra pretesa. Laicamente questa libertà si chiama “libertà interiore”, e chi ce l’ha vive con una qualità superiore la propria vita.

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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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