HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 11 Dicembre 2023

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 11 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 5, 17-26

La scena raccontata nel Vangelo di oggi potrebbe essere letta in due modi paralleli: da una parte Gesù che insegna e discute con farisei e maestri della legge, e dall’altra un uomo malato portato su una barella che non riesce ad entrare a causa della folla.

Sembra quasi che quest’uomo sia il messaggio di Gesù che non riesce ad entrare nella testa e nel cuore dei farisei e dei dottori della legge. Infatti il paralitico rappresenta la sofferenza concreta di un uomo che forse a causa propria o di quello che è accaduto nella propria vita, si ritrova in una posizione di svantaggio, di paralisi, di impossibilità.

Un gruppo di amici riescono ad introdurlo davanti a Gesù attraverso il tetto. Essi forse rappresentano la Chiesa così come dovrebbe sempre essere, o ancora rappresentano la creatività dell’amore che trova sempre modi originali per ottenere un risultato. Fatto sta che il Vangelo annota che

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“Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati»”.

Questo perdono è già il miracolo, ma il perdono è un mistero nel cuore di quest’uomo, e siccome la maggior parte dei presenti non crede alla capacità che ha Gesù di perdonare allora egli dice:

“«Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire «Ti sono perdonati i tuoi peccati», oppure dire «Àlzati e cammina»? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio”.

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La lezione è immensa: Gesù può perdonare (liberare) la nostra vita da tutto ciò che le impedisce di essere davvero vita. Crediamo questo o pensiamo che la fede si limiti solo ad analizzare ciò che è accaduto?

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La parola di Gesù non è solo una parola che spiega, ma una parola che porta frutto nella concretezza. È importante ricordarsi questo perché solitamente siamo abituati a cercare ragionamenti che ci spiegano la vita ma che in fondo ci lasciano uguali, mentre Gesù non si accontenta di spiegare la nostra esperienza perché ha il potere di cambiarla. Ecco perché la pagina del Vangelo di oggi inizia con questa doppia annotazione: “Un giorno stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni”. Ecco un valido motivo per cui ascoltare la Parola del Signore, perché in fondo questa parola ha il potere di guarire ed è questo che la rende diversa da tutte le altre parole. […] Continua a leggere qui.


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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