don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 1 Dicembre 2023

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Per un cristiano la lettura corretta dei segni non risiede nelle proprie sensazioni, nรฉ nei meri ragionamenti, ma bensรฌ nella capacitร  di saper vedere le cose cosรฌ come le vede Dio.

โ€œGuardate il fico e tutte le piante; quando giร  germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai lโ€™estate รจ vicinaโ€.

Lโ€™invito del Vangelo di oggi รจ di saper leggere i segni della nostra storia. Ma non รจ mai facile saperlo fare. Ecco perchรฉ per un cristiano รจ importante esercitarsi nellโ€™arte del discernimento, perchรฉ molto spesso noi leggiamo la nostra vita in maniera emotiva, sentimentale o intellettuale senza mai riuscire a coglierne davvero il significato.

Il segreto รจ la frequenza al Vangelo, e in generale alla Parola di Dio, ci istillano dentro questo sguardo altro sulle cose. Piรน viviamo una relazione profonda con Dio, e piรน siamo immersi nel Suo sguardo sulle cose. Piรน lo amiamo e piรน sentiamo come Lui, vediamo come Lui, viviamo come Lui.

รˆ una sorta di simbiosi dโ€™amore che mentre ci lascia profondamente noi stessi ci dona perรฒ un punto di vista privilegiato su noi stessi e sulla storia. รˆ troppo poco cercare segni e conferme, la grazia da domandare รจ saperli leggere. Senza la giusta chiave di lettura le esperienze decisive della vita, belle o brutte, vengono sprecate.

Invece un dolore o una gioia quando sono letti in maniera corretta ci forniscono una lettura sapienziale di noi stessi e del significato della nostra vita. Certamente rimane sempre una porzione di mistero, ma questo ci spinge solo a voler entrare piรน intensamente nelle cose. Gesรน ci parla della fine non per spaventarci ma per far nascere dentro di noi la nostalgia di โ€œun fineโ€. Solo a partire da quello anche la fine รจ vivibile.

โ€œIl cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passerannoโ€.

Senza il discernimento rischiamo di lasciare che i segni della nostra vita vengano letti dalle nostre ferite, dalle nostre paure, dalle nostre aspettative, avendo della vita e della nostra storia una visione distorta.

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โ€œGuardate il fico e tutte le piante; quando giร  germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate รจ vicina. Cosรฌ pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio รจ vicinoโ€. Gesรน sembra dare la chiave di lettura per discernere la sua venuta. E per farlo usa lโ€™immagine del fico. รˆ una scelta familiare per chi lo ascolta, ma รจ anche la pianta che germoglia e porta frutto senza passare attraverso la fioritura. Il fico non ha nessuna apparente bellezza, ma produce frutti buonissimi. รˆ cosรฌ anche per il legno della croce, per quellโ€™esperienza che Gesรน รจ venuto ad inaugurare: non ha nessuna bellezza apparente, eppure รจ lโ€™unica che porta frutti veri e duraturi. Cโ€™รจ una particolare insistenza di Gesรน nellโ€™aprire gli occhi, nel vedere, nellโ€™accorgersi. Lโ€™ultimo miracolo che ha compiuto prima di queste parole riguarda proprio la guarigione del cieco. […] Continua a leggere qui.

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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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