La festa della Visitazione รจ una di quelle feste che ci costringe a metterci in cammino, o perlomeno a metterci in cammino seguendo il racconto del Vangelo. Maria รจ la protagonista di un gesto talmente tanto rivoluzionario che rimarrร come battistrada per tutti coloro che vogliono prendere sul serio Dio. Ella davanti allโannuncio dellโangelo non si ritira in una preghiera solipsistica, ma sente lโurgenza di trasformare in caritร il dono ricevuto.
Ed รจ proprio in questo gesto che Maria ritrova la parola per se, cioรจ la rilettura sapienziale di ciรฒ che le รจ accaduto. Infatti le parole che Ella pronuncia nel Vangelo di oggi, sono la diretta conseguenza delle parole di Elisabetta. Maria canta la sua storia, la racconta, la condivide. E mentre ci guarda dentro scorge anche i segni del domani e non solo traccia del passato.
Quando guardiamo la nostra vita non dobbiamo soltanto tirare le conclusioni dalle nostre esperienze, dobbiamo avere il coraggio di guardare anche avanti, al futuro, e ricordarci che siamo figli di un Dio che disperde i superbi nei pensieri del loro cuore, rovescia i potenti e gratifica gli umili, ricolma di beni chi รจ affamato e a chi si crede ricco lo lascia a mani vuote.
Maria dice tutto questo mentre sa che dovrร fare i conti con le angherie di Erode, le incomprensioni dei vicini, la disoccupazione di Giuseppe, la povertร dellโesilio forzato in Egitto. Ella sa bene che la cronaca รจ molto spesso cronaca nera, ma nonostante ciรฒ sa cantare la luce nascosta in essa. Lโesperienza della fede non รจ lโesperienza di vedersi risolti tutti i problemi e per questo sentirsi grati, รจ invece lโesperienza di saper scorgere un misterioso bene lรฌ dove tutti vedono solo ingiustizia e imprevisti.
Ma il dono di questo sguardo viene donato solo a coloro che sanno mettersi in gioco nella caritร concreta, cosรฌ come ha fatto Maria. Anzi รจ proprio Lei che ci dice in fondo qual รจ lo scopo vero di ogni caritร portare gioia nella vita degli altri. Chi sa fare questo trova gioia anche per sรฉ.
โ NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
Bartimeo รจ un cieco. La cecitร di questโuomo sta a significare molte cose. Forse la piรน evidente รจ che ci sono momenti nella vita in cui non vediamo piรน il senso del nostro vivere. Un giorno sente che Gesรน sta passando non molto lontano da lui e cosรฌ inizia a gridare: โยซFiglio di Davide, Gesรน, abbi pietร di me!ยป. Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava piรน forte: ยซFiglio di Davide, abbi pietร di me!ยปโ. Mi commuove sempre lโostinazione di questโuomo. Non si rassegna al suo buio, non si arrende davanti alla sua tristezza, al suo vuoto, e grida. Gridare รจ quello che fanno i bambini piccoli per chiamare la propria madre. Tutti lo rimproverano, vogliono soffocare questa sua disperata preghiera, ma lui continua a gridare, continua a pregare. โAllora Gesรน si fermรฒ e disse: ยซChiamatelo!ยป. E chiamarono il cieco dicendogli: ยซCoraggio! Alzati, ti chiama!ยป. Egli, gettato via il mantello, balzรฒ in piedi e venne da Gesรนโ. […] Finisci di leggere qui.
โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Lc 1,39-56
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
PAGINA FACEBOOK



