Chi รจ cieco e chi vede?
Oggi, โdomenica Laetareโ, la liturgia della Parola ci ha presenta il lungo racconto del cieco guarito. A Gerusalemme, dove si sta celebrando la festa delle tende (Sukkot), Gesรน e i suoi discepoli passano accanto a un cieco. Lโevangelista annota che i discepoli pongono a Gesรน una domanda: ยซRabbรฌ, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchรฉ sia nato cieco?ยป. Questa domanda scaturisce da una citazione scritta nel libro dellโEsodo che dice: ยซIo, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazioneยป (cf Es 20, 5).
Ma Gesรน rifiuta in modo categorico questa spiegazione e alla domanda risponde annunciando quanto sta per fare: vuole manifestare lโamore di Dio! Ebbene, Gesรน respinge le spiegazioni abituali, non propone neppure altre giustificazioni, ma si impegna a contrastare, a distruggere il male, a rendersi solidale con chi soffre. Di fronte al cieco, notiamo due ottiche diverse: uno sguardo colpevolizzante dei discepoli, uno sguardo di compassione e di solidarietร da parte di Gesรน.
Gesรน, scrive Giovanni, passa poi allโopera: impasta con la sua saliva del fango, lo spalma sugli occhi del cieco con gesto terapeutico che ricorda il gesto di Dio quando aveva creato Adamo (cf Gen 2, 7) e poi chiede al cieco di recarsi alla piscina di Siloe – cioรจ alla piscina dellโยซInviatoยป – per lavarsi. Gesรน, che proprio nel quarto vangelo รจ chiamato piรน volte lโInviato da Dio, manda il cieco a lavarsi allโacqua dellโInviato: cosรฌ fa il cieco, e guarisce.
A questo punto, si legge nel racconto biblico, prosegue il diverso ยซvedereยป dei testimoni del fatto. Gesรน รจ uscito di scena, ma inizia il processo contro di lui, un processo in contumacia, potremmo dire, condotto attraverso il cieco guarito. Innanzitutto i vicini si chiedono se davvero il guarito vedente รจ la stessa persona che era cieca oppure solo uno che gli assomigliava. Poi sopraggiungono i farisei che si informano sulla modalitร della guarigione operata da Gesรน e la contestano: perchรฉ ha operato in giorno di sabato con unโunzione medica, proibita in quel giorno? Nel frattempo sopraggiungono i genitori del cieco nato, povera gente, che dicono e non dicono, timorosi come sono dellโautoritร religiosa avversa a Gesรน.
E cosรฌ i farisei con il loro sapere teologico e la loro autoritร religiosa, non pensano di incontrare Gesรน per interrogarlo, ma emettono su di lui un giudizio: ยซNoi sappiamo che questโuomo รจ un peccatoreยป. Perรฒ, di fronte ai farisei che criticavano quanto Gesรน aveva fatto, il cieco, con onestร aveva difeso quellโuomo che aveva compiuto il miracolo affermando: ยซvoi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontร , egli lo ascoltaยป. Lui, povero cieco, non aveva pregiudizi verso quellโuomo che lo aveva guarito ma, i capi dei Giudei non la pensavano cosรฌ. Risentiti a motivo delle parole del cieco guarito, prendono una decisione gravissima: ยซlo cacciarono fuoriยป. Per un ebreo era una pena dura, era una specie di scomunica con conseguenze religiose e sociali. Si consuma cosรฌ il processo in contumacia in cui coloro che si fanno giudici dellโopera di Dio concludono con disprezzo che tanto Gesรน quanto il cieco nato e ora vedente sono dei peccatori.
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Situazione paradossale: il povero cieco ora ci vede, ma vede solo incredulitร , ostilitร e cattiveria intorno a sรฉ. Ora lui รจ guarito perรฒ รจ un emarginato, ma nello stesso tempo รจ un puro di cuore. Solo ora Gesรน puรฒ proporgli lโatto di fede, cioรจ lโannuncio che Dio gli รจ vicino.
Giovanni annota che quando ยซGesรน seppe che lโavevano cacciato fuori; lo trovรฒ e gli disse: โTu, credi nel Figlio dell’uomo?โ. Egli rispose: โE chi รจ, Signore, perchรฉ io creda in lui?โ. Gli disse Gesรน: โLo hai visto: รจ colui che parla con teโ. Ed egli disse: โCredo, Signore!โ. E si prostrรฒ dinanzi a luiยป. Ora il cieco vede veramente perchรฉ contempla e discerne nella fede chi รจ lโInviato di Dio, chi lโha salvato.
La conclusione dellโepisodio evangelico ci mostra che quanti hanno creduto di giudicare sono in realtร stati giudicati da Gesรน, che quelli che vedevano e credevano di vedere appaiono ciechi, che quanti indicavano gli altri come peccatori risultano preda di un peccato profondo: la cecitร peccaminosa, la rivolta dei cuori induriti.
Chiediamoci anche noi: chi รจ cieco e chi vede? In veritร , resta cieco chi indurisce il proprio cuore di fronte a Cristo, mentre vede colui che discerne la propria cecitร e si apre allโazione sanante e illuminante del Signore Gesรน.
Don Lucio D’Abbraccio
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