Don Lucio D’Abbraccio
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Il Vangelo di questa domenica รจ diviso in tre parti: la vocazione del giovane ricco, il pericolo delle ricchezze e la ricompensa ai discepoli che hanno lasciato tutto.
Lโevangelista, infatti, parla di un giovane ricco (di cui non specifica lโidentitร , in modo che ognuno di noi possa riconoscersi in lui) che incontra Gesรน e gli chiede di indicargli la via per avere la vita eterna. La risposta del Maestro non si fa attendere: ยซVaโ, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!ยป. Con questa risposta il Signore vuole far capire a questo giovane, e anche a noi, che seguire Lui chiede sempre un impegno, una decisione.
Se davvero vogliamo seguire Gesรน, dobbiamo liberarci da tutte quelle cose materiali che non ci faranno mai felici. Per seguire il Signore non basta, quindi, osservare i comandamenti, ma occorre accogliere con generositร il suo Vangelo. Nulla dobbiamo anteporre a Cristo, nรฉ i beni che possediamo, nรฉ le nostre sicurezze. Per tale motivo questo giovane quando udรฌ queste parole ยซsi fece scuro in volto e se ne andรฒ rattristato; possedeva infatti molti beniยป. Lโevangelista continua dicendo che ยซGesรน, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: โQuanto รจ difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!โยป e conclude: ยซร piรน facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dioยป.
Queste parole di Gesรน dovrebbero spaventarci come erano spaventati, stupefatti i discepoli. La vera ricchezza, quella che riempie il cuore e dร pace alla vita non consiste nellโaccumulare, nel possedere, ma nel dare, nellโoffrire, nel condividere. Purtroppo noi, figli di un mondo ricco, siamo tesi a prendere, ad avere, a ricevere! Seguire Gesรน richiede una donazione totale. Per tale motivo alla domanda di Pietro ยซAbbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguitoยป Gesรน risponde: ยซNon cโรจ nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva giร ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrร ยป.
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A volte si pensa che la vita evangelica sia solo privazione. Cosรฌ pensรฒ anche il giovane ricco il quale non era stato capace di rinunciare a quanto possedeva. In veritร , la scelta di seguire il Signore sopra ogni cosa รจ sommamente conveniente, non solo per salvare la propria anima nel futuro, ma anche per gustare ยซcento volteยป di piรน su questa terra. Chiediamo al Signore lo spirito di sapienza, il solo che permette di distinguere davvero il bene dal male e quindi di non vivere nella stoltezza.
Il re Salomone ha collocato la sapienza al di sopra di ogni altra cosa, non gli onori, le ricchezze e, per questo, Dio glielโha concessa insieme a tutti gli altri beni (I Lettura). Questo dono รจ elargito da unโesistenza condotta nella fede, che ascolta la Parola di Dio che viene definita, nella Lettera agli Ebrei, con cinque elementi: viva, cioรจ ha la capacitร di suscitare la vita nellโuomo; efficace, dinamica e attiva, che produce gli effetti che dichiara; tagliente e penetrante come la spada dei legionari romani affilata nelle due parti, che raggiunge, provocando dolore, lโanima umana; scruta, discerne e giudica il valore morale del cuore e dellโagire dellโuomo. Questa Parola rappresenta Dio stesso che si fa presente allโuomo (II Lettura).
Solo chi prende Dio sul serio, puรฒ essere certo di diventare povero perchรฉ, come diceva san Francesco dโAssisi: โLa povertร consiste nel non far piรน caso al denaro che alla polvere della stradaโ.
Concludo invitando a far nostre le parole di san Basilio: โChe cosa risponderai a Dio, tu che vesti i muri e non vesti il tuo simile? Tu che ami il tuo cavallo e non hai uno sguardo per il tuo fratello in miseria? Tu che lasci marcire il tuo grano e non nutri chi ha fame?โ.




