Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 7 dicembre 2025

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La seconda domenica di Avvento ci introduce un passo piรน avanti nel cammino verso il Natale. La seconda candela accesa nelle nostre chiese non รจ solo un gesto simbolico: รจ un invito a lasciarci guidare dalla luce che cresce, mentre la liturgia ci pone davanti una figura decisiva, Giovanni il Battista.

Il suo legame di sangue con Gesรน ricorda che Dio entra nella storia attraverso relazioni concrete, ma la sua missione profetica va oltre ogni parentela: Giovanni รจ il Precursore, colui che prepara in modo immediato il ministero del Figlio di Dio fatto carne. La sua presenza segna lโ€™inizio di una nuova fase: il Messia รจ vicino, e la storia si apre a una svolta.

La parola che Giovanni porta รจ semplice e radicale: โ€œConvertiteviโ€. Lโ€™Avvento la ripropone con forza, perchรฉ la conversione รจ un pilastro della vita cristiana, un fondamento che attraversa ogni stagione dello spirito.

Nel linguaggio biblico, la metanoia non indica un semplice cambiamento di abitudini. Tocca la profonditร  della mente e del cuore: รจ un nuovo modo di guardare la realtร , una trasformazione interiore che rimette Dio al suo posto, al centro della vita. Quando questo accade, anche le azioni si rinnovano, come il frutto maturo che manifesta la bontร  dellโ€™albero.

La conversione non nasce da un perfezionismo morale, ma dallโ€™incontro con Cristo, dalla vicinanza del Regno che si fa persona. Nessuno puรฒ dire di essersi convertito โ€œuna volta per tutteโ€: il cuore ha sempre bisogno di riallinearsi alla presenza di Dio.

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Lโ€™Avvento diventa cosรฌ un tempo di sintonizzazione, un momento favorevole per ritrovare lโ€™orientamento giusto. Giovanni annuncia questa chiamata nel deserto. Il profeta Isaia lo aveva immaginato cosรฌ: una voce che grida in un luogo spoglio, una voce che chiede di preparare la via e raddrizzare i sentieri.

Il deserto รจ lo spazio in cui cadono le sovrastrutture e rimane lโ€™essenziale. Anche nella nostra societร , pur ricca di possibilitร  e di mezzi, si avverte qualcosa di simile: un deserto esistenziale che nasce da relazioni fragili, dallโ€™utilitarismo, dallโ€™ansia di possesso.

Tanti vivono unโ€™abbondanza materiale e insieme un senso di vuoto, di solitudine, di abbandono. รˆ dentro questo paesaggio interiore che la voce della Chiesa continua a risuonare, come voce profetica che invita a preparare lโ€™ingresso del Signore, il vero protagonista del nostro cammino.

Le parole del Battista richiamano anche le nostre strade interiori: spesso tortuose, a volte appesantite da complicazioni inutili, da nodi irrisolti, da dinamiche di peccato che si sedimentano nella vita personale e familiare.

La conversione diventa allora unโ€™opera di semplificazione spirituale, un invito a togliere curve e increspature, a tornare a linee piรน limpide e lineari. Dio รจ semplicitร , e il cuore che si lascia raggiungere dalla sua presenza acquista trasparenza.

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Il messaggio di Giovanni รจ credibile perchรฉ nasce da una vita essenziale. Il suo modo di vestire, il suo nutrimento, il suo modo di porsi sono il segno di una libertร  interiore che non ha bisogno di affermarsi. In lui non cโ€™รจ distanza tra ciรฒ che crede, ciรฒ che dice e ciรฒ che vive.

La sua coerenza interpella profondamente: quanto sarebbe diversa la testimonianza cristiana nel mondo se ciascuno di noi ritrovasse questa unificazione interiore, questa forza che nasce dallโ€™essere radicati in Dio.

La risposta alla sua predicazione รจ sorprendente. Molti si avvicinano, confessano i loro peccati, accolgono il battesimo penitenziale โ€” un gesto che anticipa simbolicamente il battesimo sacramentale che nascerร  dalla Pasqua.

Le persone avvertono che in quelle parole cโ€™รจ veritร  e decidono di prendere sul serio il Vangelo. Eppure, il brano presenta anche unโ€™altra possibilitร : il rifiuto. Farisei e sadducei, coloro che si consideravano piรน vicini alla religione, incapaci di riconoscere il bisogno di un cambiamento interiore.

Giovanni le affronta con parole severe, perchรฉ la sua sinceritร  mette a nudo la loro incoerenza. รˆ un avvertimento sempre attuale: si puรฒ frequentare ciรฒ che รจ sacro senza lasciare che tocchi il cuore; si puรฒ conoscere il linguaggio della fede senza lasciarsi convertire.

Ogni vita spirituale porta con sรฉ questa duplice possibilitร : lโ€™apertura che genera feconditร  o la chiusura che impoverisce. Lโ€™Avvento ci invita a scegliere la via dellโ€™ascolto, della disponibilitร , della veritร  interiore.

รˆ in questo clima che si prepara lโ€™incontro con il Signore che viene. Nel deserto che attraversiamo, la voce del Battista continua a indicare il passo da compiere. La luce cresce candela dopo candela, e la Parola di Dio passa attraverso la nostra vita chiedendo un cuore piรน semplice, una strada piรน libera, una disponibilitร  piรน grande alla presenza del Cristo che si avvicina.

Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.

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