Lโopera della nuova creazione
Lโepisodio narrato dal brano evangelico di questa domenica si svolge in terra pagana. Gesรน si incammina nella parte orientale del lago di Galilea, nella regione della Decร poli. Non si tratta di un particolare secondario: il ministero di Gesรน, certamente orientato primariamente alle โpecore perdute della casa di Israeleโ (Mt 10,5), mantiene sempre questa apertura universale, verso ogni uomo. La Chiesa proseguendo il ministero di Cristo, giร con San Paolo, avrร chiara consapevolezza di questo: โNon cโรจ piรน giudeo nรฉ greco; non cโรจ piรน schiavo nรฉ libero; non cโรจ piรน uomo nรฉ donna, poichรฉ tutti voi siete uno in Cristo Gesรนโ (Gal 3,28).
In tale contesto, un sordomuto, incapace di parlare e di sentire, viene portato a Gesรน. Non si dice nulla della fede personale di questโuomo, ma soltanto che altri lo portarono a Gesรน. Ciascuno di noi รจ interpellato da questa dinamica: quando ci imbattiamo in situazioni in cui i nostri fratelli vivono difficoltร , sofferenza, malattia, li portiamo a Gesรน attraverso la nostra preghiera? Crediamo veramente che Egli puรฒ agire e guarire? Cโรจ una certezza: Cristo puรฒ guarire sempre! La sua opera, tuttavia, rimane nascosta agli occhi dei piรน. Egli vuole operare in disparte, nel silenzio e nel nascondimento dellโincontro personale.
Le azioni di Gesรน vengono descritte in modo dettagliato e ci portano anche a delle domande: perchรจ ha bisogno di agire in un modo cosรฌ materiale? Non sarebbe bastata una sua parola a guarire questโuomo? La risposta รจ certamente sรฌ, ma evidentemente Egli vuole comunicare qualocosโaltro di piรน profondo. Il contatto fisico di Gesรน con lโuomo disabile รจ un chiaro segno della logica dellโincarnazione. Dio non ha voluto salvare lโumanitร in maniera ideale e spiritualistica, ma ha deciso di farsi uomo, assumendo su di sรจ in pienezza questa natura fragile e โterrosaโ. Nellโantichitร si riteneva che la saliva avesse un potere curativo.
Gesรน, pienamente inserito nel suo contesto, nella cultura e nelle concezioni dellโepoca, segue esattamente quella linea. Egli utilizza un rimedio dellโepoca e la sua stessa fisicitร per comunicare il dono della grazia. Non รจ tuttavia ancora questo il gesto decisivo per la guarigione: essa avviene quando Gesรน eleva lo sguardo verso il Padre, emette lo Spirito e pronuncia la parola aramaica โEffatร โ, che significa โApritiโ, presentataci dallโevangelista Marco quasi come una reliquia verbale di Gesรน. La dimensione della gestualitร materiale diviene veicolo della grazia con la potenza dello Spirito che viene dal Padre e con la forza della Parola.
ร proprio cosรฌ che si realizza la nuova creazione dellโuomo. NellโAntico Testamento Dio creava plasmando la polvere della terra e mediante la forza della sua Parola. Cosรฌ nel tempo della pienezza Cristo continua ad operare la nuova creazione attraverso il contatto con la sua Persona, la potenza dello Spirito e la forza della Parola. Quanto operato nei confronti del sordomuto, che torna a poter sentire e comunicare, accade sempre di nuovo anche per noi mediante la grazia dei sacramenti. Cristo continua a guarire e ricreare lโumanitร sottraendola al potere del male e conducendola sotto lโala protettiva del Padre. Non รจ un caso, infatti, che nella sua sapienza la Chiesa abbia inserito nel rito del battesimo un riferimento a tale episodio evangelico.
Tra i riti esplicativi, dopo lโinfusione dellโacqua sul capo, il ministro tocca gli orecchi e la bocca del noebattezzato e rinnova liturgicamente questo rito dellโEffatร , per invocare che presto egli possa ascoltare la Parola e professare la fede con la propria bocca. Le parole dei presenti dopo il segno di Gesรน, presentate in conclusione del brano evangelico ascoltato, sono una chiara eco alle prime pagine della Genesi. Al termine della creazione di ogni singolo elemento, lโautore sacro ripete: โE Dio vide che era cosa molto buonaโ, specificando che la creazione dellโuomo e della donna, รจ addirittura โcosa molto buonaโ (Gen 1,31).
Se lโopera della creazione era tale, quanto piรน deve esserlo quella della nuova creazione a cui ciascuno di noi รจ destinato nella grazia di Cristo. La liturgia ce lo ricorda: โO Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo piรน mirabile ci hai rinnovati e redenti, fa che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umanaโ (Colletta di Natale).



