Pasqua: il passaggio dalla stasi alla missione
ยซPerchรฉ cercate tra i morti Colui che รจ vivo?ยป (Lc 24,5), chiedono i due uomini in abito sfolgorante alle donne recatesi al sepolcro. Cโรจ dunque un mondo dei morti e un mondo dei vivi: nel primo โi morti seppelliscono i mortiโ, ossia ci si occupa solo di ciรฒ che non ha proiezione nellโeternitร . ร la vita biologica, animale, della sussistenza nel tirare a campare in modo dignitoso โfinchรฉ cโรจ la saluteโ.
Nel mondo dei morti si punta su una sana costituzione, mentre nel mondo dei vivi si sperimenta la salvezza. Un uomo in buona salute non รจ affatto salvo, in quanto puรฒ usarla molto male, mentre un uomo in pessima salute puรฒ sperimentare la salvezza piena nel saper amare in virtรน dellโamore manifestato da Cristo. Quanti santi nel dover affrontare una malattia, anche terminale, hanno illuminato tutto ciรฒ che li circondava con un amore soprannaturale la cui fonte era la relazione con Dio. Benchรฉ stessero per morire, erano piรน vivi degli altri.
Ecco allora che la salvezza รจ quella pienezza del cuore che il mondo dei morti non puรฒ dare perchรฉ non la conosce e che solo da Dio, attraverso suo Figlio, puรฒ essere donata agli uomini.
Pasqua โ che in ebraico significa โpassaggioโ โ รจ transitare dalla vitaย da โnon-viviโ a unโesistenza da creature nuove, in cui non ci sono piรน tane e possedimenti da difendere per cui morire, ma cโรจ un Risorto da seguire, che traccia la strada sicura verso la sola meta che lโuomo possa chiamare โcasaโ: il cielo. ร la realtร di cui parla Gesรน a Nicodemo nel dialogo notturno, spiegandogli che รจ necessario rinascere una seconda volta per entrare nella nuova vita. ร la vita in cui accogliamo la paternitร di Dio, che non รจ imposta allโuomo ma offerta.
ยซA quanti lโhanno accolto ha dato il potere di essere figli di Dioยป leggiamo nel prologo del vangelo di Giovanni (1,12): accogliere il Figlio รจ ciรฒ che ci permette di passare dalla morte alla vita.
Quando tuo padre รจ Dio, cosโhai da temere?
Lโuomo รจ perennemente alla ricerca della vita,ย delle cose piรน belle che gli diano felicitร e pienezza, ma non trova in molti posti queste cose. Il peccato, infatti รจ cercare la vita lรฌ dove non cโรจ. Dobbiamo allora smettere di cercare il risorto fra i morti e non dobbiamo piรน cercare in mezzo alle cose morte la vita che non esiste.
Dove sarร il risorto? I due angeli alle donne parlano della missione di Cristo e ricordano la Galilea. Ognuno di noi esce dalla sua condizione sepolcrale iniziando a seguire Gesรน per mezzo della propria missione, la quale costituisce lโuomo in creatura nuova e lo colloca dentro il compimento del disegno del Padre.
Ognuno di noi ha nel piano stabilito da Dio sulla sua vita la traccia, il sentiero da seguire per arrivare alla resurrezione e negli atti una missione da compiere. Se pensiamo al matrimonio come ad un sistema per appagarci, lo riduciamo a una miseria; ma quando lo riscopriamo come missione conferitaci da Dio, finalmente ne capiamo le tribolazioni e la loro funzionalitร nella finalitร di amore e di costruzione: รจ la missione che ci rende risorti.
Pasqua รจ il passaggio dalla stasi alla missione; รจ pensare finalmente che siamo venuti su questa terra per un servizio da compiere. Il piรน grande augurio che possiamo fare รจ di vivere una Pasqua di risurrezione, che non รจ semplicemente passare da uno stato dโanimo sgradevole a uno gradevole, ma รจ entrare ognuno nella propria avventura.
Ciascuno di noi in questo mondo ha qualcosa da fare ed egli solo lo puรฒ fare. ร lรฌ la propria resurrezione. ร lรฌ la via della santitร .
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Commento di don Luciano Condina
Fonte – Arcidiocesi di Vercelli



