Don Luciano Condina – Commento al Vangelo del 13 Marzo 2022

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Dio ci prospetta unโ€™esistenza trasfigurata

Nel trasfigurarsi Gesรน dona a Pietro, Giacomo e Giovanni quella che oggi, nel cammino di conversione, definiamo โ€œesperienza Taborโ€. Con questo nome indichiamo quel momento in cui tanti cristiani hanno scoperto, intuito, percepito chi fosse realmente Gesรน, sperimentando sulla propria persona โ€“ nel corpo, nellโ€™anima e nello Spirito โ€“ il ยซcandore e lo splendoreยป (cfr. Lc 9,29) di Cristo, ossia la sua luminositร  e il suo amore divino. Molto spesso questa esperienza coincide con una autentica conversione.

โ€œEsperienze Taborโ€ possono essere gli esercizi spirituali, i campi estivi, i pellegrinaggi e quantโ€™altro, attivitร  pastorali fondamentali per la trasmissione della fede. Da esse, che rappresentano la ยซsalita al monteยป (cfr. Lc 9,28), si torna col cuore pieno, con la gioia sperimentata nellโ€™aver toccato lโ€™amore di Dio. Queste avventure non sono viaggi da cui semplicemente si ritorna, bensรฌ esperienze da cui si riparte, perchรฉ toccare e ricevere lโ€™amore di Dio โ€œmette le aliโ€, mette in movimento; un poโ€™ come Maria che, dopo lโ€™annuncio dellโ€™angelo, ยซsi alzรฒ di frettaยป per raggiungere la cugina Elisabetta (Lc 1,39).

Mosรจ ed Elia che parlano con Gesรน rivelano il fatto che la legge, rappresentata da Mosรจ, e i profeti, rappresentati da Elia, in modo velato puntano a Cristo da sempre. Sarร  la luce di Cristo a svelare la sua presenza anche nelle scritture dellโ€™Antico Testamento.

Lโ€™azione di questa luminositร  รจ simile a una radiografia operata dai โ€œraggi x del suo amoreโ€ i quali, facendola alle Scritture, mostrano lโ€™amore di Dio contenuto in esse; svelano il contenuto profondo della legge e operano il passaggio di questโ€™ultima alla Grazia: il โ€œpassaggio del mar Rossoโ€ che compie lโ€™Antico Testamento per approdare al Nuovo, il passaggio dalla schiavitรน della legge alla libertร  conferita dalla Grazia (Rm 6,14).

In Esodo 3,18 Dio promette agli israeliti di donare loro ยซuna terra in cui scorrono latte e mieleยป. La terra promessa non รจ da intendersi solo come luogo geografico, ma da intendere anche come corpo umano, nella sua antropologia tripartita. Adamo si chiama cosรฌ perchรฉ ยซdalla terra รจ stato trattoยป (โ€˜adamah รจ la terra). รˆ proprio in questa terra, il corpo dellโ€™uomo, che Dio annuncia di compiere la promessa. Infatti il corpo trasfigurato di Gesรน รจ luminoso e splendido: il latte simboleggia il candore e la luce; il miele, che ha il colore dellโ€™oro, simboleggia lo splendore.

Nel promettere latte e miele Dio indica allโ€™uomo una nuova esistenza, trasfigurata. Ecco dunque che Pietro, Giacomo e Giovanni davanti a Cristo trasfigurato si trovano di fronte al compimento della promessa di Esodo 3,18. Questa rinascita comporta lโ€™apertura alla spiritualitร  per i cinque sensi dellโ€™uomo: la vista spirituale permette di vedere le cose come le vede Cristo, e quindi uno sconosciuto diventa il fratello; lโ€™udito spirituale percepisce nella Parola di Dio lโ€™amore del Padre; lโ€™olfatto spirituale attiva il discernimento del bene continuo: diciamo infatti โ€œavere nasoโ€ quando si intuisce qualcosa; il tatto spirituale non rigetterร  piรน gli ultimi, gli sgradevoli e farร  dire, come per San Francesco nel suo testamento (FF110) ยซciรฒ che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza dโ€™animo e di corpoยป riguardo ai lebbrosi; il gusto spirituale non persegue piรน la compensazione continua ma il nutrimento sano, che irrobustisce lโ€™anima e lo spirito.

Contempliamo dunque il corpo trasfigurato di Cristo cullandoci nella consolazione che quello sarร  anche il nostro.


Commento di don Luciano Condina

Fonte – Arcidiocesi di Vercelli