don Ivan Licinio – Commento al Vangelo di oggi, 24 Novembre 2019

- Pubblicitร  -

Un Dio scomodo

Chiudiamo lโ€™anno liturgico con la pagina evangelica che sembra mettere la parola fine allโ€™esperienza terrena di Gesรน. Noi sappiamo bene che non รจ cosรฌ, ma la percezione che hanno i capi del popolo รจ quella di essersi finalmente liberati di un personaggio scomodo. Sono ignari del fatto che, in realtร , sarร  proprio quella croce a dare inizio a tutto, a manifestare la potenza dellโ€™amore di Dio ed inaugurare per ogni uomo la stagione della speranza senza fine.

Tuttavia Gesรน resta un personaggio scomodo, ieri come oggi. Il fatto che nella solennitร  di Cristo Re dellโ€™Universo ci venga presentato un Gesรน sofferente e moribondo che nulla ha a che vedere con la pompositร  della solennitร  odierna, ci fa capire quale tipo di cristianesimo ognuno di noi รจ chiamato a professare. Non una fede fatta di glorie, di esterioritร  e di primi posti ma una fede che rende capaci di donarsi, sacrificarsi, di avere compassione, di saper perdonare e accogliere. Vivere la fede cosรฌ, lasciarsi interpellare da Gesรน e dal suo Vangelo รจ scomodo, e lo sarร  sempre perchรฉ non abbiamo un Dio comodo o accomodante, ma uno che ha preferito la scomoditร  di una croce alla comoditร  di un trono. E lo ha fatto per un solo motivo: lโ€™Amore.

La potenza piรน grande del Re dellโ€™Universo รจ lโ€™Amore. Un Amore che Gesรน ci ha insegnato indossando la corona di spine sul capo e sedendo sul trono della croce. รˆ questโ€™Amore, piรน forte della morte, che dร  un senso ai nostri giorni e che troveremo ad aspettarci alla sera della vita. รˆ questโ€™Amore che continua a far girare il mondo nonostante il nostro egoismo e la nostra aviditร . Un Amore cosรฌ grande che il nostro povero cuore da solo non puรฒ trattenere. Ecco perchรฉ lโ€™Amore รจ condivisione, relazione, incontro con lโ€™altro. Se questo amore immenso di Dio non ci scomoda dalle nostre abitudini, dai nostri stili di vita, non cambia il nostro modo di relazionarci al creato e agli altri, allora saremo come il popolo del Vangelo di oggi che ยซstava a guardareยป passivamente.
Quante volte anche noi cristiani restiamo a guardare, restiamo in silenzio davanti alle piccole o grandi ingiustizie di questo mondo; restiamo impassibili davanti al disfacimento del creato o davanti ai tanti crocifissi della nostra epoca, aspettando che siano gli altri ad intervenire, a risolvere, a prendersi cura. Al contrario, troppe volte siamo i primi ad osannare il potente di turno, quello dal quale possiamo trarre un beneficio o puรฒ favorirci in qualche modo, anche a discapito degli altri. Ma Dio ci dร  sempre una nuova possibilitร  di vita, fino alla fine. รˆ significativo che il Vangelo ci informi sul fatto che il primo santo certo ad abitare il paradiso sia un ladro. Fino alla fine Gesรน ci insegna che non รจ venuto per i sani ma per i malati, per quelli che hanno lโ€™intima consapevolezza di aver bisogno della misericordia del Padre.

Anche lโ€™uomo di oggi, per svariati motivi, รจ messo in croce ma, proprio per mezzo della croce, ha la possibilitร  di incontrare Gesรน, crocifisso allo stesso modo. La croce, allora, diventa uno strumento per incrociare lo sguardo di Gesรน, per potersi sentire accolti da quelle braccia aperte, anche nellโ€™ultimo istante della vita. Tutti ci rivediamo nel cosiddetto โ€œbuon ladroneโ€ e possiamo, perciรฒ, fare nostra la sua preghiera: ยซGesรน, ricordati di me quando entrerai nel tuo regnoยป. Cโ€™รจ solo un modo per essere ricordati da Gesรน: amare. In vari passi del Vangelo, Gesรน pronuncia una frase terribile nei confronti di quelli che vorrebbero entrare nel suo Regno ma non ne hanno il diritto: ยซIo non vi conoscoยป. Per noi non sia cosรฌ. Alla fine di un anno liturgico siamo chiamati a tirare le somme tra lโ€™Amore ricevuto e quello donato, a riflettere se abbiamo davvero rimesso i debiti ai nostri debitori per meritare che il Padre li rimetta ugualmente a noi.

Ci prepariamo allโ€™Avvento. Lasciamo oggi un Gesรน Re dellโ€™Universo e ci prepariamo alla venuta di un Gesรน Bambino, il quale anche nella mangiatoia non starร  comodo. Lasciamoci scomodare lโ€™anima da questo Dio che non ama le comoditร  cosรฌ da poter prendere parte, comodamente, al banchetto del suo Regno.

- Pubblicitร  -

Altri Articoli
Related

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 (Notte di Natale) Dicembre 2025

Benvenuto, Dio I pastori sono storditi dal freddo e confusi...

don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 22 dicembre 2025

"L'anima mia magnifica il Signore" Quando l'anima si innalza spontaneamente...