Oggi si parla della bellezza, a volte associamo sempre la Quaresima ad un momento triste o di mortificazione. La liturgia di oggi, invece, ci dimostra il contrario, portandoci su un alto monte, facendoci capire che il senso vero della Quaresima non si riduce ad uno sterile fare fioretti o non mangiare dolci, quanto invece donarci la possibilitร di gustare la bellezza dellโincontro con il Signore.
Lโinvito รจ a ricercare la bellezza, non nei vestiti alla moda o lโultima macchina o cellulare, dovremmo recuperare il senso della bellezza! La tentazione รจ quella di confondere la bellezza con lโapparire e lโostentareโฆ abbiamo un grande bisogno di bellezza nel nostro quotidiano.
Imparare a riconoscere le tenebre del nostro cuore per poter riportare luce, ecco perchรฉ veniamo catapultati su questo monte, dove non cโรจ nessun supereroe, se non una purificazione dello sguardo dei discepoli capace di andare oltre lโapparenza e riuscendo a riconoscere in Gesรน la vera bellezza.
Il problema non รจ dove viviamo o dove lavoriamo ma รจ come viviamo, รจ il come che cambia la nostra esistenza. I discepoli finalmente si accorgono che Gesรน รจ qualcosa di piรน del semplice profeta che appare; appartiene a Dio. Ognuno di noi ha fatto almeno una volta esperienza della bellezza di Dio, in una carezza, un sorriso, un grazie, ma abbiamo fatto si che riammesse un momento.
Proviamo a cogliere la bellezza che sta in mezzo a noi, a partire dalle piccole cose, finiremo per meravigliarci e stupirci e da quelle partire per incontrare la vera bellezza.
Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)
