Gesรน si fa mangiare
โOgni volta che succede qualcosa a Gesรน si mangia. Gesรน nasce, si mangia. Gesรน muore, resuscita e si mangia. Ma pure quando succede qualcosa ai parenti di Gesรน si mangia. Ho capito che lโateismo รจ la dieta del futuro.โ
ร una battuta fulminante del comico Angelo Duro. MI รจ saltata alla mente pensando a quello che realmente faceva Gesรน, che troviamo spesso invitato a banchetti o autoinvitato, dove comunica la vicinanza di Dio. Uno dei suoi piรน famosi miracoli รจ proprio la moltiplicazione di pani e pesci per una folla immensa. Ma รจ nella cena pasquale, ultima con i suoi amici e discepoli prima di salire sulla croce, che rivela pienamente sรฉ stesso. Ed รจ vero che fin da subito i primi cristiani per fare memoria di Gesรน hanno ripreso quella cena nei gesti e nelle parole, e veniva fatta durante delle cene insieme come comunitร quando si radunavano ogni domenica.
Questa domenica, la seconda dopo la Pentecoste, dopo aver fissato la mente e la preghiera su come Dio si rivela nel Vangelo, cioรจ come Trinitร , ora fissiamo mente e preghiera sul modo con cui ricordiamo Gesรน. Nella celebrazione dellโEucarestia domenicale noi cristiani ripetiamo i gesti di Gesรน dellโUltima Cena, ma non per fermarci a dei segni esteriori, ma per ricordare in modo vivo tutta la persona di Gesรน.
Se cโรจ un modo per vivere in modo sbagliato la Messa domenicale รจ proprio fermarsi alla preoccupazione dei riti. Gesรน quando prende il pane e lo spezza e quando fa bere il calice di vino a tutti, non sta insegnando un rito, ma sta dicendo tutta la sua vita, rivela il senso profondo di tutto quel che รจ e che ha fatto.
โFate questo in memoria di meโ si riferisce a lui come modello di vita per il singolo e per la comunitร intera.
Gesรน spezza il pane per mostrare con un gesto che tutto sรฉ stesso รจ dono, che lui ha esercitato non il potere del comando, ma il potere dellโamore e che รจ venuto tra gli uomini, perchรฉ Dio fosse โmangiatoโ dagli uomini, che senza amore muoiono. E Dio รจ amore, Gesรน รจ amore, e abbiamo bisogno di nutrirci delle sue parole, dei suoi gesti, di tutta la sua persona. E se desideriamo davvero fare grande la nostra vita come quella di Dio, anche noi dobbiamo fare la stessa cosa. โFate questoโฆโ significa donare la vita a piccoli bocconi a chi ci sta attorno, invece di mangiare noi il prossimo con avidi morsi di aviditร e cattiveria.
I cristiani nel corso dei secoli, con le profonde divisioni che hanno maturato, contraddicendo il Vangelo, ora non hanno tutti lo stesso modo di celebrare i gesti dellโultima cena e la stessa dottrina sullโEucarestia. Noi cristiani cattolici abbiamo conservato la fede nella โpresenza realeโ di Gesรน nel pane e vino consacrati, mentre ampie fette di cristiani di altre confessioni non ci credono. Ma questo secondo me รจ davvero secondario.
Quello che perรฒ davvero mi fa pensare e preoccupare รจ che moltissimi cristiani cattolici delle nostre parrocchie non partecipano piรน alla Messa domenicale. Molti cristiani non sentono piรน il desiderio e non avvertono piรน lโimportanza della comunitร riunita nella preghiera. Come cristiani sentiamo sempre meno il bisogno di sperimentare Gesรน presente realmente nella sua Chiesa.
Eppure proprio nel radunarsi insieme nel nome di Gesรน, ascoltando la sua Parola e ripetendo i suoi gesti, noi ci nutriamo davvero della sua presenza.
Abbiamo bisogno di โmangiareโ Gesรน non sa soli, ma insieme. Abbiamo bisogno di nutrirci reciprocamente dellโamore di Dio, che non ci arriva magicamente dal cielo, ma attraverso lโumanitร dei miei fratelli e sorelle.
Ogni volta che Gesรน fa qualcosa รจ vero che siamo chiamati a mangiare, ma non dovrebbe essere solo il cibo di un banchetto di festa, ma il cibo dellโamore del prossimo, che non ingrassa la pancia e nemmeno lโego.
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Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)