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don Giovanni Berti (don Gioba) – Commento al Vangelo del 2 Giugno 2024

Domenica 2 Giugno 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 14,12-16.22-26

Gesรน si fa mangiare

โ€œOgni volta che succede qualcosa a Gesรน si mangia. Gesรน nasce, si mangia. Gesรน muore, resuscita e si mangia. Ma pure quando succede qualcosa ai parenti di Gesรน si mangia. Ho capito che lโ€™ateismo รจ la dieta del futuro.โ€

la vignetta di don giovanni

รˆ una battuta fulminante del comico Angelo Duro. MI รจ saltata alla mente pensando a quello che realmente faceva Gesรน, che troviamo spesso invitato a banchetti o autoinvitato, dove comunica la vicinanza di Dio. Uno dei suoi piรน famosi miracoli รจ proprio la moltiplicazione di pani e pesci per una folla immensa. Ma รจ nella cena pasquale, ultima con i suoi amici e discepoli prima di salire sulla croce, che rivela pienamente sรฉ stesso. Ed รจ vero che fin da subito i primi cristiani per fare memoria di Gesรน hanno ripreso quella cena nei gesti e nelle parole, e veniva fatta durante delle cene insieme come comunitร  quando si radunavano ogni domenica.

Questa domenica, la seconda dopo la Pentecoste, dopo aver fissato la mente e la preghiera su come Dio si rivela nel Vangelo, cioรจ come Trinitร , ora fissiamo mente e preghiera sul modo con cui ricordiamo Gesรน. Nella celebrazione dellโ€™Eucarestia domenicale noi cristiani ripetiamo i gesti di Gesรน dellโ€™Ultima Cena, ma non per fermarci a dei segni esteriori, ma per ricordare in modo vivo tutta la persona di Gesรน.

Se cโ€™รจ un modo per vivere in modo sbagliato la Messa domenicale รจ proprio fermarsi alla preoccupazione dei riti. Gesรน quando prende il pane e lo spezza e quando fa bere il calice di vino a tutti, non sta insegnando un rito, ma sta dicendo tutta la sua vita, rivela il senso profondo di tutto quel che รจ e che ha fatto.

โ€œFate questo in memoria di meโ€ si riferisce a lui come modello di vita per il singolo e per la comunitร  intera.

Gesรน spezza il pane per mostrare con un gesto che tutto sรฉ stesso รจ dono, che lui ha esercitato non il potere del comando, ma il potere dellโ€™amore e che รจ venuto tra gli uomini, perchรฉ Dio fosse โ€œmangiatoโ€ dagli uomini, che senza amore muoiono. E Dio รจ amore, Gesรน รจ amore, e abbiamo bisogno di nutrirci delle sue parole, dei suoi gesti, di tutta la sua persona. E se desideriamo davvero fare grande la nostra vita come quella di Dio, anche noi dobbiamo fare la stessa cosa. โ€œFate questoโ€ฆโ€ significa donare la vita a piccoli bocconi a chi ci sta attorno, invece di mangiare noi il prossimo con avidi morsi di aviditร  e cattiveria.

I cristiani nel corso dei secoli, con le profonde divisioni che hanno maturato, contraddicendo il Vangelo, ora non hanno tutti lo stesso modo di celebrare i gesti dellโ€™ultima cena e la stessa dottrina sullโ€™Eucarestia. Noi cristiani cattolici abbiamo conservato la fede nella โ€œpresenza realeโ€ di Gesรน nel pane e vino consacrati, mentre ampie fette di cristiani di altre confessioni non ci credono. Ma questo secondo me รจ davvero secondario.

Quello che perรฒ davvero mi fa pensare e preoccupare รจ che moltissimi cristiani cattolici delle nostre parrocchie non partecipano piรน alla Messa domenicale. Molti cristiani non sentono piรน il desiderio e non avvertono piรน lโ€™importanza della comunitร  riunita nella preghiera. Come cristiani sentiamo sempre meno il bisogno di sperimentare Gesรน presente realmente nella sua Chiesa.

Eppure proprio nel radunarsi insieme nel nome di Gesรน, ascoltando la sua Parola e ripetendo i suoi gesti, noi ci nutriamo davvero della sua presenza.

Abbiamo bisogno di โ€œmangiareโ€ Gesรน non sa soli, ma insieme. Abbiamo bisogno di nutrirci reciprocamente dellโ€™amore di Dio, che non ci arriva magicamente dal cielo, ma attraverso lโ€™umanitร  dei miei fratelli e sorelle.

Ogni volta che Gesรน fa qualcosa รจ vero che siamo chiamati a mangiare, ma non dovrebbe essere solo il cibo di un banchetto di festa, ma il cibo dellโ€™amore del prossimo, che non ingrassa la pancia e nemmeno lโ€™ego.

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Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)

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