don Gianvito Sanfilippo – Commento al Vangelo del 5 novembre 2017

Nella 31.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo di Matteo (23, 1-12) in cui Gesù ammonisce scribi e farisei e ci indica che il più grande tra noi è chiamato a servire.

https://youtu.be/339mbrDgeNA

“Chi tra voi è più grande sarà vostro servo, chi invece si esalterà sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Chi ha il grande compito di educare l’uomo alla fede: vescovi, presbiteri, catechisti e genitori, in primis, ma anche ogni battezzato, spesso ha un ruolo che gli viene riconosciuto pubblicamente, almeno in ambito ecclesiale.

Il Vangelo odierno ci mette in guardia da una tentazione: quella di sfruttare questo status, o riconoscimento, per ottenerne onori, prestigio, primi posti nei convegni, nei pranzi o nelle assemblee, sia in diocesi come in parrocchia, negli ordini religiosi come nelle nuove realtà ecclesiali.

C’è il rischio, dopo saluti, discorsi, privilegi e gloria, di non “muovere neppure un dito” e di mettere “pesanti fardelli sulle spalle altrui” quando “faticare per la carità”, per educare evangelizzando in prima persona, implica “perdere” tempo, soldi, sonno e stima. La chiamata odierna alla conversione è molto salutare per evitare la tragica conseguenza che tale tentazione comporta se assecondata.

Il Signore, in un passo evangelico analogo, afferma che “chi è posto a capo della casa per dare il cibo al momento opportuno”, se trascura questo compito, rischia di essere come “diviso in due”, secondo il testo originale, cioè rischia l’ipocrisia, la tragedia di una vita doppia, danneggiando così se stesso e gli altri.

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XXXI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondo  Matteo

1Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli 2dicendo: «Sulla cattedra di Mosé si sono seduti gli scribi e i farisei. 3Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. 4Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 5Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 6si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, 7dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. 8Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. 10E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 11Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; 12chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 05 – 11 Novembre 2017
  • Tempo Ordinario XXXI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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