Siamo nelle mani buone del bel pastore
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono Giovanni 10,27
La quarta domenica di Pasquaย รจ la festa del Buon Pastoreย e la pagina del Vangelo di Giovanni ci offre lโultima parte del discorso di Gesรน che presenta sรฉ stesso come il pastore esemplare che dร la vita per i suoi discepoli. ยซLe mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguonoยป.ย
Si parla di voce e di ascolto, e quindi si viene a celebrare indirettamenteย lโimportanza del silenzio. Senza silenzio non ci puรฒ essere ascolto. Ascoltare non significa infatti semplicemente udire, ma avere quellโinteriore attenzione che รจ propria di colui che vuole aprirsi allโaltro.
In una societร come la nostra dove ciascuno รจ aggredito dalla invadenza della chiacchiera e sommerso dal flusso ininterrotto delle immagini pubblicitarie e dal rumore dei social, rimane poco spazio per il silenzio e per lโascolto in solitudine. Va detto inoltre che il silenzio, se necessario per ascoltare la parola, รจ ancora piรน indispensabile per percepire la voce che รจ sempre prima della parola. La voce รจ infatti il timbro, la vibrazione, la tonalitร della parola.
La voce di cui parla il Vangelo comunica il battito del cuore di Gesรน. Come รจ possibile ascoltarlaย se si รจ immersi in un mondo di rumore che obbliga a vivere nella dimensione dellโesterioritร , assenti cioรจ a sรฉ stessi e agli altri? Gesรน dice poi che egli conosce le sue pecore. Il verbo โconoscereโ nel linguaggio biblico esprimeย un rapporto di intimitร e condivisione.ย […]
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