don Gabriele Nanni – Commento al Vangelo del 25 Agosto 2021

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GUAI A VOI SEPOLCRI IMBIANCATI!

Apparire per ingannare, uccidere i portatori della parola di Dio, ipocriti pieni di invidia e gelosia dai cuori marci di putridume perché non vi è nulla di vivo, morti nello spirito, perché privi dello Spirito di Dio, i Farisei cospiravano il male contro l’innocente, testimone con la sua vita della verità. Chi non lo è deve difendere non solo l’immagine, ma anche gli affari loschi: chi agisce nella trasparenza e nella giustizia, intralcia il processo di corruzione, l’affare sporco, ed è rimprovero alla coscienza del corrotto.
Quei Farisei commettevano peccati orribili, contro tutti i comandamenti, ma si ammantavano di giustizia, di giorno.

Il cuore era avido ed attaccato al denaro, come sanguisughe depredavano le sostanze delle vedove, si approfittavano dei deboli e dei poveri per sfruttare; costoro, pretendevano di giudicare e mettere alla prova Gesù.
Lo interrogavano per trovare qualche fallo anche minimo per poterlo condannare, infatti, non avevano il coraggio di farlo apertamente, così dovevano trovare qualche pretesto vero o falso, per poterlo fare in nome della Legge. La legge li costringeva, a loro dire, ad agire contro il Giusto: stirpe spirituale di uomini che non è mai venuta meno da quel tempo lontano ad oggi!

Impedivano Gesù di predicare con la persecuzione, muovendosi congiuntamente ai potenti, cercando di allontanarlo dal cuore della gente, calunniando e facendolo apparire come un reprobo, un corrotto, un fuori Legge, non gradito al Tempio: intimorivano e suggerivano che se le autorità non gradivano e condannavano, chi avesse osato contrapporsi, sarebbe stato fuori legge come Gesù: chi sarebbe stato capace di affermate che non bisognava dare retta a tali uomini, quanto piuttosto a Dio?

Pietro e i compagni, dopo la Pentecoste, seppero dare tale risposta, forti della voce dello Spirito Santo, lieti di essere bastonati per il Nome di Gesù, capaci di compiere miracoli con la sua potenza per la loro unione con Gesù Risorto; essi con la santità della loro vita, con la potenza delle opere testimoniavano contro quegli stessi potenti, che avevano fatto crocifiggere Gesù: bisognava obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.

Questa lucidità proveniva dal Maestro, che la trasmise ai suoi discepoli mediante lo Spirito Santo per poter discernere a chi obbedire.
Quando i Farisei dissero a Gesù che era bene che si allontanasse perché Erode lo voleva uccidere, Gesù rispose a quei falsi protettori, che in realtà volevano impedirgli di predicare il vangelo: “Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito.” (Lc 13, 31-32).

La Parola di Dio, la sua predicazione e la salvezza delle anime sta davanti ad ogni cosa, niente passa in primo piano, tantomeno la sicurezza personale. L’obbedienza alla istituzione del Tempio è dovuta quando non viene compromessa l’integrità della Legge ed il fine supremo dell’azione di Cristo e della Chiesa: la salvezza delle anime.

Ecco che Gesù afferma che le minacce anche se provenienti dal Tempio e da chi lo circonda non possono impedire la liberazione dal demonio, la potenza del miracolo, la predicazione alle anime della Parola di Dio, integralmente.
Non si può impedire a Gesù ed ai suoi Apostoli come pure alla Chiesa nei suoi membri più piccoli, di predicare, di benedire, di parlare, di evangelizzare, di dire cose che possano dispiacere a qualcuno.

La Chiesa deve essere libera in Cristo e non può essere imbavagliata da nessuno, e guai a chi cerca di imbavagliarla in nome della correttezza politica, dell’opportunismo, della corruzione comune, guai a chi proprio dall’interno impedisce che la parola di Dio e la fede passino alle pecore smarrite, perché non odano la voce del Pastore: “Guai a voi sepolcri imbiancati, che non entrate e impedite di entrare nel Regno!”.

La Chiesa è vera dove lo Spirito vive nei cuori; chi ha il cuore marcio per il peccato e pretende di esserne la voce, è una guida cieca e corrotta, che diffonde solo morte e peccato.
Chi si adegua per paura o per cortigianeria aderisce al peccato, perché al Signore Gesù tutti rendiamo conto: Egli verrà e chiederà conto dei frutti dello Spirito, ma anche del peccato, della ipocrisia e dell’impedimento della grazia per le anime.

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

Fonte YOUTUBE | SPREAKER