RIMETTI I NOSTRI DEBITI
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La preghiera verso il Padre che Gesรน insegna, imposta le nostre relazioni con Dio in modo superiore a quello della religiositร pagana.
Ogni religione, infatti fa riferimento alla divinitร , ad esseri potenti che possono essere ostili o benevoli verso gli uomini e pertanto vanno rispettati e chiesti i favori per la buona riuscita delle cose e la loro protezione.
Anche nella fede istintiva di molti credenti cโรจ la tendenza a rivolgersi a Dio per richiedere favori o aiuti, normalmente siamo propensi a chiedere nelle preoccupazioni.
Questo tipo di relazione con Dio รจ molto piรน simile a quella dei pagani che non ai fedeli di Cristo.
La lezione della preghiera del Padre Nostro, infatti, inizia con lโavvertimento di non essere come i pagani che chiedono a forza di parole, mentre Gesรน rivela il volto del Padre, che รจ provvidente e conosce quello di cui abbiamo bisogno.
Il nostro sforzo nella preghiera non รจ quello di far conoscere a Dio il nostro bisogno quanto quello di metterci in sintonia con il suo Spirito, la sua volontร dichiarata di voler regnare sulla terra attraverso i cuori degli uomini, perciรฒ la prima richiesta รจ lโespressione di desiderio della santificazione del Nome di Dio e della venuta del suo Regno sulla terra.
Il mondo infatti รจ avvolto nel peccato, non conosce, cioรจ non ama il Nome di Dio e non vuole servirlo, perciรฒ nei cuori degli uomini non regna il Signore ma il peccato.
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Anche la chiosa finale come quella iniziale รจ un avvertimento, una condizione: essa rimarca il punto della remissione dei debiti fra noi, per avere abbonati i nostri da Dio Padre.
Lโimportanza, dunque, di essere differenti dai pagani sta nellโessere parte di una volontร divina per ottenere lโunione con Dio stesso, diventare parte di lui.
Chiamare Dio โPadreโ non รจ solo una scoperta di confidenza, interrotta e non compresa nellโamore di Dio, quanto una elezione alla sua stessa natura divina, partecipata a noi creature.
Lโessere figli configura la somiglianza e lโimmagine col Padre, interrotta col peccato, il quale ci rende simili ad un altro padre, lโomicida fin dal principio, il padre della menzogna, colui che ha introdotto il peccato nellโanima umana e regna attraverso di esso, il principe di questo mondo, contrapposto a Cristo che riceve dal Padre il titolo di Re, per regnare con il suo Spirito lร dove il peccato non lo permetteva piรน.
Lโodio e la divisione sono frutti di una radice spirituale che proviene da Satana, il Maligno, il quale si oppone allโopera del Regno di Dio, alla santificazione degli uomini. Il suo potere, e dunque il suo regno, si mantiene con la divisione dei cuori, cioรจ la nostra ostinata richiesta di giustizia e di condanna non del male, ma degli uomini.
Il richiedere giustizia contro gli altri equivale a non comprendere che il peccato ci fa giudici e giustizieri delle creature umane, prendendo il posto di Dio. Lโautonomia umana in realtร รจ uno spodestamento della autoritร divina nei cuori, per cui il regno di questo mondo รจ lโespressione della mancanza del riconoscimento della Regalitร di Dio, della santitร del suo Nome, della sua proprietร di ogni essere vivente.
Chiedere che siano rimesse le nostre colpe รจ unโaffermazione del nostro stato di peccatori contro Dio, di essere quindi in uno stato di debito e non di credito verso Dio Padre.
La rinuncia a rivalerci contro i fratelli, invece, rimette nelle mani di Dio la misericordia e la giustizia e afferma che siamo debitori cioรจ peccatori a nostra volta.
La rinuncia al giudizio e la richiesta di misericordia chiarisce il nostro stato di relazioni tra uomini e tra gli uomini e Dio.
Lโinvocare il Padre, rimette in lui la fede e la speranza che siano sanati i nostri cuori, cioรจ che regni in noi, per poter tutti lodare il suo Nome, riconoscere la sua volontร di amore per noi e di salvezza dalla rovina nella quale ci troviamo come genere umano.
Il Regno in noi permette che la sua potenza si esprima nelle nostre opere e un mondo di giustizia sia anticipato sulla terra, in attesa di quello in Cielo.
Dio vi benedica!
Gabriele Nanni



