don Gabriele Nanni – Commento al Vangelo del 11 Novembre 2021

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Solo dalla gratitudine scaturisce lโ€™amore

Il miracolo strepitoso racconta di dieci lebbrosi guariti nello stesso momento: essi hanno vissuto i mesi e forse gli anni insieme soffrendo la mutilazione progressiva delle loro membra e lโ€™esilio che la comunitร  imponeva loro; erano come morti viventi, gente non esistente, senza volto, nรฉ identitร . Gesรน li riammette alla vita insieme alla guarigione, dona loro di nuovo un volto, un nome, una riammissione alla vita comunitaria, nella societร ; un nuovo inizio รจ donato a questi uomini, che non erano piรน persone.

La guarigione avviene mentre si recano dai sacerdoti per farsi riammettere alla vita sociale e religiosa, poichรฉ lebbra e peccato erano fortemente associati. Dio dispone pene e condanne per i propri peccati, essi possono essere immediati o successivi alla morte, sempre perรฒ si tratta di purificazione che riguarda lโ€™anima.

Ogni sofferenza, anche sopportata per altri riguarda lโ€™anima, la quale deve essere purificata dalla grazia, che aiuta a staccare dallโ€™amor proprio per rivolgersi a Dio e al prossimo. La sofferenza sulla propria pelle insegna cosa รจ la gratitudine e lโ€™amore, infatti si ama dopo aver sperimentato in se stessi la gratitudine verso Dio, una fora silenziosa invade il cuore e siamo spinti ad amare Dio in ogni persona che la vita ci mette davanti; รจ immediato, non รจ un pensiero, ma forza che urge nella veritร , immediata e chiaramente riconoscibile.

Questa gratitudine per i dieci lebbrosi non si manifesta, non scatta: essi ottengono felici il risultato del loro incontro provvidenziale, la loro richiesta รจ ascoltata da Gesรน, sanno che Dio opera in lui, ma non sono grati se non uno solo.
Eppure la Legge che prevedeva la certificazione della guarigione per mezzo dei sacerdoti, esprimeva chiaramente che essi dovevano rendere grazie a Dio per la salute ottenuta: sapevano che Gesรน operava con la potenza di Dio, dovevano anche testimoniare questo prodigio ai sacerdoti, dire che Gesรน era Figlio di Dio, poichรฉ solo la sua forza poteva guarire e risanare ovvero non solamente fermare la lebbra, ma ricreare le loro membra disfatte.

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Il peccato di ingratitudine, non รจ solo una questione di educazione, ma di cecitร  spirituale di ottusitร 
dellโ€™anima, di peccato come risposta alla grazia.
Il peccato รจ ben raffigurato dalla lebbra, che deforma lโ€™anima, la mutila, rende il volto della persona ripugnante e irriconoscibile, isola dalla comunitร  dei fedeli, taglia fuori dalla comunione con Dio, condanna alla morte vivendo. Nulla di tutto questo รจ balenato nella mente di nove guariti eccetto nel decimo, non appartenente al popolo di Dio, uno straniero.
Veritร  tremenda e profezia!

Chi appartiene al Corpo di Cristo ora, vive nel peccato come lebbroso nellโ€™anima, ma non piega le ginocchia davanti a Dio, cerca salute e salvezza nelle cose umane, e relega Dio al di fuori della propria vita e se qualche cosa riesce a fare, non ringrazia Dio, ma si esalta per la propria capacitร  e quella di altri uomini: Dio รจ escluso pur quando i suoi interventi sono tangibili, perchรฉ viviamo nellโ€™ingratitudine.
Non vediamo la veritร , non abbiamo sguardo profondo, non riconosciamo il dito di Dio che opera nella nostra vita e nel mondo, siamo ottusi, perchรฉ incapaci di rispondere allโ€™amore con la gratitudine, siamo ingrati e quindi incapaci di amare, neppure il prossimo che incontriamo, neppure Gesรน che si รจ reso visibile, rivelando lโ€™amore di Dio.

Solo un pagano risponde a Dio nella medesima sorte di dieci: la differenza nel giudizio, che incombe, non sarร  fatta dallโ€™appartenenza alla Chiesa, ma dalla qualitร  del cuore, battezzato o pagano, il cuore rivelerร  chi veramente sa trarre sapienza dalla vita e ringraziare Dio.

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

Fonte:ย  YOUTUBE | SPREAKER