HomeVangelo della Domenicadon Franco Scarmoncin - Commento al Vangelo di domenica 24 Marzo 2024

don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 24 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 14,1-15,47

Alcune sottolineature

– Il Profeta Isaia vissuto

cinque secoli prima di Gesù,

scrive di un personaggio misterioso

che sarebbe venuto

a fare fedelmente

la volontà di Dio;

lo chiama “Servo del Signore”

– Questo “Servo del Signore”

nella lettura di oggi,

si presenta alla sua comunità

e oggi a noi,

parlando della sua missione,

dell’incarico ricevuto da Dio:

annunciare al mondo

un messaggio di consolazione

e di speranza.

Questo “Servo” si presenta e parla anche del modo

con cui annuncerà il suo messaggio:

tutto ciò che sentirà da parte di Dio

lo annuncerà con parole forti ed efficaci,

alle quali è impossibile resistere.

Alla fine della pagina di Isaia,

il Servo del Signore descrive

le conseguenze della sua opera:

per non essere sceso a compromessi,

verrà emarginato, condannato e ucciso.

“Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,le mi e guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.”

(Profezia che sembra una descrizione

perfetta di quanto succederà proprio a Gesù

durante la passione e morte).

Mentre il profeta Isaia sta scrivendo

non sa di chi sta parlando;

sotto ispirazione di Dio,

il profeta scrive di questo personaggio strano

e misterioso,

senza conoscerlo;

senza rendersi conto che sta dipingendo

un “identikit” del futuro Messia.

       Vangelo

alcune sottolineature

– Gesù vive i suoi ultimi giorni

iniziando con la Cena del martedì sera

4 aprile dell’anno 30 d.C.

fino alla domenica della Risurrezione (9 aprile)

– Perché Gesù doveva morire

in croce ?

         1° Gesù fin dall’inizio ha fatto una scelta

(ricordiamo le tentazioni)

rifiutando il potere,

contestando l’insegnamento religioso

della classe sacerdotale,

rivedendo molti aspetti della legge mosaica,

fatta passare per legge di Dio;

compiva miracoli per far capire che

il Regno di Dio era presente e stava già salvando;

viveva poveramente,

senza approfittare della sua missione

(a differenza della ricca classe sacerdotale)

sapeva parlare come nessun altro…

La povera gente lo seguiva…

         Non poteva non suscitare gelosia e invidia!

Questo comportamento

e scelte di vita mette Gesù in rotta di collisione

con le autorità religiose in particolare

che con la complicità del potere politico

riusciranno a farlo tacere per sempre.

Almeno così credevano e speravano.

Questo il motivo concreto,

dal punto di vista umano:

una persona troppo onesta

e coerente con i valori umani e spirituali

non trova spazio

in mezzo a gente che vive

di sotterfugi e di inganno.

Motivo teologico

– L’altro motivo per cui Gesù

doveva morire in quel modo

è il fatto che Gesù fa tutto

per amore del Padre… fino a dare la vita.

E non poteva se non essere così.

Gesù non ha dato al Padre “qualcosa”,

un poco del suo tempo, o di se stesso;

ha dato tutto: la vita.

(come un genitore

è disposto a fare per un figlio).

Il sacrificio di Gesù in croce

è la donazione totale di se stesso al Padre:

è un olocausto

in cui Lui è la vittima e il sacerdote.

E siccome quella vittima e quel sacerdote

erano “le cose” più gradite a Dio,

più di ogni altra (es. il sacrificio di animali),

il sacrificio di Gesù

è stato un gesto dal “valore infinito”.

Gesù si è sacrificato per amore del Padre;

ha dato tutto al Padre, anche la vita.

N.B.

Non è la croce a salvarci

e non dobbiamo guardare alla croce

come fosse la nostra salvezza;

noi siamo stati salvati dall’Amore di Dio,

prima della croce e senza la croce di Gesù.

Si continua a dire che

“Gesù è morto in croce per salvarci”

in realtà è l’Amore di Gesù

che ci ha salvati:

è l’Amore che ha dato un senso alla croce.

Non è la croce a salvare,

ma l’Amore

per cui e con cui Gesù è finito in croce.

Il Padre ha accolto questo sacrificio,

non ha sottratto il Figlio alle nostre mani,

lo ha lasciato in nostra balìa,

per farci capire

(visto che abbiamo la cuticagna dura)

che amava più noi del Figlio.

Quindi la morte di Gesù in croce

è il massimo segno dell’amore di Gesù

per il Padre

e contemporaneamente

è il massimo segno dell’amore del Padre

per noi… peccatori,

ma amati da Dio più del Figlio.

N.B.

il sacrificio della croce

è il segno massimo della GLORIA di Dio;

il segno più grande dell’Amore di Dio che salva.

GIUDA

         tra gli Apostoli era il più intuitivo, furbo,

attaccato ai soldi, ladro, il più capace;

aveva seguito Gesù per interesse

nella speranza di crearsi un avvenire

seguendo un Personaggio che faceva miracoli

e che dava da mangiare pane e companatico

a tutti e gratuitamente…

Quando tuttavia si rende conto che Gesù

non intendeva andare al potere

e che seguendolo non avrebbe avuto alcun futuro…

abbandona il Maestro…

Giuda è comunque uno strumento

del progetto di Dio.

Inconsapevole… libero nelle scelte,

colpevole comunque…

Dio sa trarre il bene

anche dal male…

scrive dritto anche su righe storte,

fa nascere i fiori anche dal fango…

         Es. la tela del grande Pittore (Dio)

              rovinata dal figlio stupido…(il peccato)

              ridipinta dal grande Artista

              e resa ancora più mirabile

Giuda

(come molti altri…

S. Francesco d’Assisi

profeta della povertà nella Chiesa,

Camillo Benso di Cavour

con l’incameramento dei beni ecclesiastici,

Mandela per l’apartheid,

Gandhi per l’indipendenza dell’India,

Mao per la Cina,

Gorbaciov che tenta di portare

l’Unione Sovietica nel mercato mondiale, ecc…)

… sono tutti strumenti inconsapevoli

         in mano a Dio.

Giuda non ha alcun merito per aver tradito Gesù;

è stato certamente salvato anche lui…

Teniamo presente anche che Giuda,

tra i discepoli

è stato l’unico che ha avuto il coraggio

di difendere Gesù

davanti al tribunale ebraico,

dichiarando che stavano uccidendo un “innocente”.

Certamente ha pensato

che il gesto del tradimento

fosse troppo enorme per essere perdonato…

e si è impiccato.

Gesù

come aveva perdonato Pietro,

che aveva tradito davanti auna donna,

ha perdonato anche Giuda,

anche se lui non ha chiesto nulla

e non gli si è inginocchiato davanti.

Chi ha tradito Gesù?

         Giuda

         Pietro

         gli Apostoli e tutti i discepoli

         i miracolati,

         il popolo beneficato,

         le autorità religiose…

La responsabilità della classe sacerdotale.

E’ la vera responsabile del rifiuto a Gesù.

E’ responsabile perché ha impedito alla gente

di credere a Gesù,

avevano costruito una barriera davanti a Gesù

per cui il popolo non poteva credere a Gesù,

contro il parere dell’autorità religiosa.

E’ responsabile perché non ha voluto credere

all’evidenza dei miracoli.

         E’ responsabile dell’invidia

che ha suggerito il rifiuto prima,

le menzogne poi,

fino alla condanna a morte.

Fonte

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