1ยฐ Lettura
– Il protagonista รจ Mosรจ;
siamo intorno al 1250 a.C.
Mosรจ era stato allevato ed educato
alla corte del Faraone.
Da giovane aveva commesso un reato,
- Pubblicitร -
aveva ucciso un egiziano
per difendere un ebreo maltrattato
e aveva dovuto scappare
rifugiandosi lontano nel Sinai.
Un giorno difese delle pastorelle
da alcuni pastori sbruffoni
che cercavano di impedire loro
di abbeverare il gregge al medesimo pozzo.
Mosรจ trova ospitalitร
in casa del padre di queste ragazze;
anzi Mosรจ diventa a sua volta pastore
e sposa una figlia di Ietro.
Il fatto narrato in questa pagina
si colloca proprio in questo periodo:
Mosรจ sta conducendo una vita tranquilla
e non ha alcuna ambizione di diventare qualcuno.
– Dio irrompe nella sua vita
e gliela sconvolge totalmente.
Il racconto รจ la chiamata di Mosรจ
a una missione impensabile e grandiosa:
portare fuori il popolo ebreo dalla terra dโEgitto
e condurlo verso una nuova patria
e una nuova terra,
che da questo momento diventerร :
la โTerra promessaโ da Dio al suo popolo.
N.B.
Da tenere presente.
Allora ogni popolo era convinto
che esistessero tante divinitร , tanti dei,
e che ogni divinitร presiedesse su una zona;
ogni territorio aveva una propria divinitร
a proteggerla;
non pensavano che potesse esistere
un solo Dio
uguale per tutti
e per tutto lโuniverso.
Anche Mosรจ era convinto che gli Egiziani
avessero le loro divinitร ,
sul Sinai dove stava pascolando il gregge
doveva esserci una divinitร particolare,
ma non se ne era mai interessato;
comunque ogni popolo aveva un proprio Dio
a difenderlo.
– Il fuoco.
Eโ immagine simbolo di Dio;
perchรจ รจ vivo, si muove, riscalda, illumina,
non si puรฒ afferrare e stringere,
sfugge da tutte le parti
difficilmente si puรฒ gestire e comandare…
Anche il โventoโ nella Bibbia
รจ simbolo di Dio,
appunto perchรฉ รจ immateriale,
puรฒ essere forte,
non lo si vede,
non si puรฒ circoscrivere a piacere, ecc…
– Dio gli chiede di levarsi i sandali,
come segno di rispetto:
la terra che sta calpestando รจ terra sacra,
come noi quando entriamo in chiesa,
ci leviamo il cappello,
i musulmani si tolgono le scarpe
prima di entrare in moschea,
gli ebrei si mettono un zucchetto
come segno di rispetto, umiltร
e sottomissione a Dio presente.
– Dio chiede a Mosรจ di andare in Egitto
parlare al Faraone
chiedergli di lasciare libero il popolo ebreo;
deve cercare di convincere anche gli ebrei
a seguirlo nel deserto,
verso lโignoto,
verso una terra che non sanno quale sia…
– A un certo punto
Mosรจ chiede:
โCon quale autoritร mi presento
al faraone o a quelli della mia razza?
Chi dico che mi manda?
Dio non gli dice il nome,
ma usa una parola che ha una molteplicitร di significati:
1ยฐ Sono il Creatore dellโUniverso,
2ยฐ Io sono Colui che sono,
3ยฐ Sono Colui che รจ e non puรฒ non essere;
4ยฐ Sono Colui che sarรฒ
significa: caperete in futuro chi sono Io,
quando vedrete come agisco.
Vi renderete conto in futuro chi sono Io;
Vedrete da ciรฒ che farรฒ chi sono io.
– Che cosa vedranno in futuro?
Non certo un Dio che se ne sta tranquillo in Paradiso,
o che si disinteressa delle vicende umane,
o interessato a tenere la contabilitร dei peccati umani,
che non vuole rogne e non vuole essere disturbato…
Il Dio che si rivelerร al suo popolo
รจ un Dio che vive la storia del suo popolo,
che non tollera le ingiustizie,
nรฉ il potere dei re a scapito dei deboli,
che interviene per liberare e salvare…
un Dio che non si manifesta come Padrone,
e Giudice esigente,
ma come Padre che perdona…
– Collegamento con la pagina del Vangelo:
la storia anche nei fatti negativi,
una catastrofe, un terremoto,
un fatto di sangue…
ha sempre un insegnamento:
non significa che Dio ci vuole punire
ma per indicarci le scelte giuste da fare.
Dio interviene non per castigare,
ma per aiutare e salvare.
VANGELO
– La pagina del Vangelo fa riferimento
a due fatti successi in quei giorni a Gerusalemme:
– una sommossa di zeloti
soffocata nel sangue;
– il crollo di una torre che uccise 18 persone.
Dicono i discepoli a Gesรน:
-Eโ stato certamente un castigo di Dio;
quelli che sono morti dovevano essere
piรน peccatori degli altri che lโhanno fatta franca.
– โNo – risponde Gesรน โ
ma piuttosto dovreste cogliere lโoccasione
per ravvedervi e cambiare sistema
di comportamento:
sia nei confronti delle autoritร
civili e militari romane,
sia nei confronti di Dio.โ
E racconta una parabola:
Dio รจ come il padrone di un campo.
Ha nella sua campagna
una pianta che non gli rende nulla,
occupa il terreno senza portare alcun frutto.
Logica conclusione sarebbe:
Tagliare la pianta inutile
e sostituirla con unโaltra che porti frutto…
Ma interviene il contadino-fattore (Gesรน)
suggerendogli di aspettare ancora un poco,
potrebbe darsi che quella pianta
sia cosรฌ perchรฉ non รจ stata abbastanza seguita,
potata, concimata, protetta, irrigata…
Il Fattore propone al Padrone
di attendere ancora un anno;
Lui intanto la seguirร piรน da vicino,
la irrigherร con acqua abbondante,
allontanerร i parassiti e le bestie selvatiche
che possono danneggiarla…
e poi si vedrร se sarร il caso
di tagliarla alla radice.
– Eโ Gesรน quel fattore
che si dedica con impegno indefesso
alla sua pianta (il popolo ebreo)
forse riuscirร ad evitare la disfatta.
โGerusalemme, Gerusalemme – dirร Gesรน โ
quante volte ho tentato di radunare i tuoi figli
come una chioccia sotto le ali,
ma tu non hai voluto…
ti sei ribellata…
di te non rimarrร pietra su pietraโ.
Alcuni dei testimoni
che ascoltavano queste parole di Gesรน
erano ancora vivi,
qualche anno dopo,
quando Gerusalemme sarร rasa al suolo
dalle legioni romane.
Il popolo ebreo era il prediletto,
coltivato da Dio come un figlio…
ma aveva preferito fare per suo conto,
fino alla disfatta finale.
La conclusione e lโinvito di Gesรน รจ:
cambiare la maniera di pensare a Dio.
Il nostro Dio, non รจ un Dio che castiga,
che vuole tagliare la pianta… anzi…
Lui fa lโimpossibile per salvarla…
ma tutti devono rivedere il loro rapporto con Dio
e il rapporto con lโautoritร civile,
se non vogliono finire male.
Il โtempoโ dato alla pianta per portare frutti
รจ il tempo che Gesรน chiede ai suoi connazionali
perchรฉ cambino mentalitร ,
sistema di vita sia dal punto di vista religioso,
sia dal punto di vista sociale e politico.
La Quaresima รจ questo tempo utile
per rinnovare la nostra mentalitร
sia religiosa:
rivedere le nostre convinzioni religiose,
di fede…
sia il nostro modesto impegno sociale e politico.
La politica รจ una cosa troppo importante
per lasciarla fare ai politici
o ai burocrati
o a quanti vogliono il potere e non il servizio.
