HomeVangelo della Domenicadon Franco Scarmoncin - Commento al Vangelo di domenica 10 Marzo 2024

don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 10 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 3,14-21

In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme.
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli,

perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora.

Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.

Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi.
Il re [dei Caldei] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremìa:

 «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni».
Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto:

«Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e parta!”».


   
Vangelo  Gv 3,14-21
Dal vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: 
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo,

perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

Chi crede in lui non è condannato;

ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 
E il giudizio è questo:

la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.

Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce

perché le sue opere non vengano riprovate.

Invece chi fa la verità viene verso la luce,

perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». 

         1° Lettura

La 1° Lettura è uno sguardo sulla storia

del popolo ebreo:

dalle origini (1800 a.C. con Abramo) fino al IV sec. a.C.

La domanda che ogni ebreo si poneva era:

“Ma perché a noi è successo tutto questo:

re indegni, guerre continue,

povertà, deportazioni,

distruzione del Tempio e di Gerusalemme,

perdita della nostra identità,

umiliati

e deportati in mezzo a un popolo pagano.

Non siamo più nessuno….

La conclusione e l’amara riflessione

a cui arriva

l’autore sacro delle “Cronache”

(la “Storia di Israele”):

tutto è conseguenza

della nostra cattiva condotta.

Abbiamo abbandonato Dio

e la sua legge morale;

non abbiamo ascoltato i Profeti,

che Dio ci mandava per richiamarci sulla via giusta

e ora siamo finiti in un disastro:

distrutti Gerusalemme e il Tempio,

noi deportati a Babilonia,

migliaia di chilometri lontano dalla nostra Patria,

senza alcuna prospettiva di ritorno

e di salvezza.

Lo scrittore sacro delle “Cronache”

mette in bocca a Dio

parole e riflessioni proprie di ogni uomo:

“Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole

e schernirono i suoi profeti

al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.”

Alla fine sembra che Dio si sia proprio stancato

di questa condotta malvagia

e punisce il popolo con:

guerra, fame, distruzione, deportazione…

In realtà:

sono state proprio

la condotta morale del popolo

e le scelte sbagliate e guerrafondaie dei re

a provocare la disfatta.

Dio non ha punito alcuno…

Hanno voluto perseverare su una strada

che avrebbe portato tutti alla morte.

E così è successo.

Ma Dio,

come aveva sempre mandati i Profeti

alla fine suscita Ciro, un re pagano,

un persiano,

per salvare il popolo ebreo,

in modo che possa ritornare in Patria

e ricostruire il Tempio.

Ciro diventa lo strumento in mano a Dio

per salvare il suo popolo.

Ciro diventa 5 sec. prima di Cristo

immagine di Gesù,

mandato da Dio

per salvare tutti i popoli.

Oggi possiamo vedere altri strumenti

in mano a Dio,

a volte strumenti ribelli e imperfetti…

coscienti o meno…

ma sempre strumenti finalizzati

a portare il bene, la pace,

e far progredire l’umanità verso

un minimo di benessere e di democrazia, ecc…

Strumenti in mano a Dio:

         scienziati, medici, Capi di Stato, Premi Nobel,

         da Mandela a Gandhi,

         da Gorbaciov a Mao,

         da L. Milani a Chiara Lubich,

         da Fratel Schulz di Taizè al dott. A. Schweitzer

         VANGELO

     Attualizzazione

Noi stiamo vivendo una situazione sociale e politica

a livello mondiale

che ci spaventa:

innocenti vengono sgozzati,

villaggi in Nigeria bruciati,

donne rapite e violentate,

bambini addestrati alla guerra

e imbottiti di esplosivo.

Ma

è da più di 10 anni che noi occidentali

siamo all’attacco del mondo islamico:

in Afghanistan (2001), in Iraq (2003),

in Somalia (2006)…

In Libia (2011)

e con bombardamenti, incursioni belliche,

con droni in tutte le zone di guerra Africa

e medio orientali.

Senza contare che da decine di anni

abbiamo rubato la loro ricchezza (il petrolio),

per avere la supremazia territoriale,

per vendere armi…

Abbiamo camuffato le nostre imprese come

“missioni di pace”.

Oggi 150 milioni di cristiani

sono oggetto di persecuzione,

si verificano attentati in tante città:

New York, Londra, Madrid, Parigi…

Siamo presi d’assalto da sbarchi clandestini

di centinaia di migliaia di persone

che scappano dalla guerra in Africa.

L’Italia è invasa da almeno 15 milioni di immigrati,

in massima parte musulmani…

i nostri Governi

non hanno mai predisposto un disegno di legge

per regolare l’immigrazione clandestina…

… e poi ci lamentiamo ?

Ma se le abbiamo create noi queste situazioni

di disagio,

se abbiamo fatto un massacro della legge di Dio

e della legge naturale e della giustizia,

del rispetto della persona,

dei diritti dei popoli all’indipendenza.

         Se abbiamo messo Dio fuori dalla porta…

da un bel po’…

di che cosa ci lamentiamo ora?

Es. ci hanno fatto vedere persone sgozzate

come capretti,

e qualcuno mi ha chiesto:

“Ma perché Dio non interviene?

Dio dovrebbe intervenire:

se fulminasse i tagliatori di gole,

questi macellai dell’ Isis,

con i mezzi di comunicazione moderni (Internet),

tutto il mondo saprebbe

che Dio è intervenuto

e si guarderebbero bene dal continuare

su questa strada…

Dio dovrebbe intervenire ?

Magari per far precipitare

tutti gli aerei da guerra americani

i droni e le missioni di guerra… ?

O dovrebbe far schiattare quanti

ordinano decidono la guerra e la fame dei poveri ?

Dovrebbe fulminare

quanti hanno potere di decidere questi massacri ?

Ma Dio è onnipotente nell’amore;

agisce in altra maniera:

non con la forza,

Lui non si impone,

non usa la violenza….

La via di Dio e i mezzi di Dio sono diversi:

il dialogo, il perdono,

la collaborazione…

Questa è la via di Dio.

Ma noi su questa linea non vogliamo metterci.

Ecco perché stiamo vivendo

giorni amari.

La risposta l’abbiamo dal Vangelo di oggi:

“Dio infatti ha tanto amato il mondo

da dare il Figlio unigenito

perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo,

ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

La luce è venuta nel mondo,

ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.

Chiunque infatti fa il male, odia la luce,

e non viene alla luce

perché vuole continuare a operare nel male.”

Conclusione:

         Non aspettiamoci miracoli

         o che la situazione critica che stiamo vivendo

         possa risolversi con un gesto magico…

         o un miracolo di Dio.

         E’ un cammino che ci è richiesto,

         e la Quaresima ne è il simbolo,

         la Quaresima chiede appunto “cambiamento”

         personale, sociale, politico, economico:

         mettere Dio e la persona

                  al centro della vita

                  di ogni scelta,

                  della società

         mettere i valori della giustizia, della pace,

         del dialogo, del perdono, della verità, del bene,

         della collaborazione…

         come punti di confronto e di riferimento…

                  ognuno nel suo piccolo,

                  migliorando quel metro e mezzo di spazio

                  che ha attorno.

E’ un cammino e un impegno lungo,

travagliato, pieno di ostacoli…

ma non ci sono scorciatoie,

né Dio, né Madonne, nè Santi

che ci possono salvare

da noi stessi.

            PER I GRUPPI

1°        Possiamo leggere la nostra storia

            con due punti di vista diversi.

            Quali sono ?

2°        Perché Dio non può intervenire

            per fermare la cattiveria umana

            o impedire che innocenti soffrano     ?

3°        Qual è il senso e il nocciolo

            del discorso di Gesù con Nicodemo ?

4°        La Quaresima come può essere

            immagine e simbolo del nostro cammino

            verso Dio ?

            Qualche esempio ?

SEGNO:         Alcune testimonianze, durante l’omelia,

                        che cosa significhi Quaresima

                        e come la si vive

Fonte

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