don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo di domenica 25 Settembre 2022

«Tra noi e voi è stato fissato un grande abisso» 

Due vite parallele, che non si toccano mai. Da una parte un uomo ricco che vive pensando solo a divertirsi, banchettare e curare i propri interessi, dall’altra Lazzaro, un uomo povero, che brama di sfamarsi con ciò che cade dalla tavola del ricco. Il povero sta alla porta della casa del ricco, ma il ricco lo ignora. Sono fisicamente vicini, ma tra di loro c’è un abisso. 

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Il vangelo di domenica scorsa invitava a farsi degli amici con la ricchezza. Non è certo il caso del “ricco epulone”. Il profeta Amos, nella Prima lettura, sentenzia: «Guai agli spensierati di Sion e a quelli che si considerano sicuri sulla montagna di Samaria!». In altre parole: guai a quanti si sentono sicuri appoggiandosi sull’idolo della ricchezza o di una falsa religiosità e conducono una vita da buontemponi… perché la loro vita va verso un fallimento totale!

Infatti, mentre il povero entra in un luogo di beatitudine, il ricco entra in un luogo di tormento, a causa della «fiamma» della coscienza che gli brucia dentro e che mai si spegne. L’abisso tra noi e i fratelli lo possiamo colmare solo in questa vita. La vita terrena è il tempo delle scelte. È il tempo per scegliere di amare. E è un tempo limitato. Dopo la morte saremo per sempre ciò che abbiamo scelto di essere in questa vita. Non potremo più pentirci e tornare indietro quando arriverà il nostro giorno, perché – come dice Abramo all’uomo ricco – c’è un «grande abisso» tra il Cielo e gli inferi, che nessuno può oltrepassare». 

È l’abisso tra chi ha un nome, come il povero Lazzaro, perché ha posto in Dio la sua fiducia ed è da Lui è conosciuto e amato, e chi rimane senza nome, perché ha posto la sua fiducia nel proprio ego, ha vissuto con il paraocchi ed è rimasto privo del tesoro più importante: l’amore fraterno e la carità.

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