don Fabio Rosini – Commento al Vangelo di domenica 4 Maggio 2025

Domenica 4 Maggio 2025 - III DOMENICA DI PASQUA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Gv 21,1-19

Data:

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Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 4 maggio 2025 – Anno C, dai microfoni di Radio Vaticana (dove potete trovare il file audio originale utilizzato nel video).

Don Fabio riflette sulla gioia degli apostoli dopo essere stati flagellati, collegandola all’episodio della pesca miracolosa post-pasquale e alla chiamata di Pietro.

Continua dopo il video.

Sottolinea la continua esperienza della Chiesa di smarrirsi e non riconoscere Gesรน, per poi ritrovarlo attraverso un’obbedienza inaspettata. Il testo esplora il dialogo di Gesรน con Pietro, evidenziando la riconoscimento della propria fragilitร  e il perdono come via per una gioia profonda e per diventare adulti nella fede, pronti a soffrire lietamente per amore di Cristo.

Riassumendo il video.

Il testo commenta il vangelo della terza domenica di Pasqua. Inizia sottolineando l’allegria di Pietro e Giovanni che, dopo essere stati flagellati, si allontanano lieti di essere stati ritenuti degni di subire oltraggi per il nome di Gesรน. Questa gioia รจ messa in relazione con l’evento della pesca miracolosa post-pasquale, che รจ una storia di riconoscimento di Gesรน.

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La narrazione della pesca simboleggia la missione della Chiesa, spesso vista come “pescatori di uomini”. Come i discepoli che non pescavano nulla con le loro tecniche abituali, anche la missione puรฒ fallire se ci si intestardisce sui propri progetti. L’apparizione di uno sconosciuto sulla spiaggia che dร  un’indicazione inattesa (gettare le reti sulla parte destra della barca, che rappresenta la parte della fede e della potenza di Dio) porta a una nuova possibilitร  e a una scoperta. Seguendo l’indicazione, si sperimenta una pesca abbondante (153 grossi pesci). Questo numero, tra le varie spiegazioni, potrebbe rappresentare la totalitร  delle specie di pesci conosciute all’epoca nel Mediterraneo, simboleggiando la pienezza e completezza che deriva dall’obbedienza a un’indicazione apparentemente “stramba”.

I pesci, tuttavia, non sono l’elemento piรน importante; erano solo un mezzo per ritrovare il Signore. Una volta ritrovato Gesรน, รจ necessario ritrovare anche sรฉ stessi, un percorso che Pietro deve compiere fino in fondo.

Questo ritrovamento di sรฉ avviene nel dialogo tra Gesรน e Pietro, dove Gesรน chiede per tre volte a Simone, figlio di Giovanni (usando il suo vecchio nome) “mi ami?”. Questa triplice domanda richiama il triplice rinnegamento di Pietro. La terza risposta di Pietro รจ accompagnata da una “santa benedetta tristezza”, il ricordo della propria povertร  e del proprio errore. Questa tristezza รจ illuminata dalla consapevolezza che Gesรน “sa tutto”.

Sentirsi conosciuti e capiti da Dio porta una gioia profonda, anche se si sentono capiti e rivelati i propri errori. รˆ questa esperienza di accettazione della propria fragilitร  e del proprio peccato che rende Pietro pronto a diventare “adulto”. Non farร  piรน la sua volontร , ma avrร  un nuovo ruolo.

Pietro, che prima rinnegava Gesรน davanti a una ragazza, ora si allontana lieto di essere stato ritenuto degno di subire oltraggi. Questa รจ vista come una relazione di autentico amore, non basata sull’appagamento o sulla comprensione intellettuale, ma sulla gioia di perdere la vita per l’altro. L’esperienza dell’azzeramento, della povertร  e del contatto con la propria fragilitร  รจ necessaria per scoprire la vera resurrezione, che รจ il perdono dei peccati e il sentirsi compresi e non giudicati o condannati. Da questo sorge un amore tale da rendere lieti di essere ritenuti degni da Dio di subire oltraggi.

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