don Ezechiele Pasotti commenta il Vangelo del 22 novembre 2015

Questa Domenica la Chiesa celebra la Solennità di Cristo Re dell’Universo. La liturgia ci presenta il Vangelo in cui Pilato chiede a Gesù se sia il re dei Giudei. Il Signore risponde:

«Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 

Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:

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[ads2] Sorprende certamente tutte le nostre povere categorie umane questo Re innalzato sulla croce. Un processo iniquo lo condanna, e sulla croce splende la sua regalità: Re, perché sulla croce; “vittorioso perché vittima” (victor, quia victima), esclama S. Agostino, in una pagina delle Confessioni: “Quanto amasti noi, Padre buono, che non risparmiasti il tuo unico Figlio, consegnandolo agli empi per noi (Rm 8,32). Quanto amasti noi, per i quali egli, non giudicando un’usurpazione la sua uguaglianza con te, si fece suddito fino a morire in croce (Fil 2,6), lui, l’unico ad essere libero fra i morti (Sal 87,6), avendo il potere di deporre la sua vita e il potere di riprenderla (Gv 10,18), vittorioso e vittima per noi al tuo cospetto, e vittorioso in quanto vittima; sacerdote e sacrificio per noi al tuo cospetto, e sacerdote in quanto sacrificio; che ci rese, di servi, tuoi figli, nascendo da te e servendo a noi! A ragione è salda la mia speranza in lui che guarirai tutte le mie debolezze, grazie a Chi siede alla tua destra intercede per noi (Rm 8,34) presso di te. Senza di lui dispererei. Le mie debolezze sono molte e grandi, sono molte, e grandi. Ma più abbondante è la tua medicina” (Confessioni, X, 43). Questo Re in croce è un’immagine tragica e bella ad un tempo: tragica, perché dice cos’è il cuore dell’uomo, di cosa è capace, di cosa è stato capace nella storia, di cosa è stato capace in questo ultimo secolo; bella, perché dice il cuore di Dio, di cosa è stato capace Dio per noi, di cosa Egli è capace per te e per me, oggi!

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