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don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 6 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Mt 15,29-37

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Gesù sente compassione, cioè avverte il dolore delle persone, dei figli di Dio, coloro che si impegnano a seguirlo. Proprio per il loro impegno alla sequela, il Signore non vuole mandarli via e non rinuncia a trovare il mondo per soddisfare il loro bisogno. Dio è padre e un padre non manda dietro un figlio che ha fame, ma si prodiga a cercare il cibo.

Gesù, non solo sente dolore, ma cerca il cibo per loro. Non avendone, si fa egli stesso cibo. La moltiplicazione mediante le sue mani, non è altro che un prolungamento di sé. Mangiare il solo pane avrebbe costituito una generale insoddisfazione dovuta alla materia che si sarebbe deteriorata, consumata e quindi avrebbe ripresentato lo stesso bisogno da li a poco. Invece, tutti mangiano a sazietà e avanzano anche sette sporte piene.

Il sette è un numero fortemente simbolico: la pienezza, il compimento. Con Gesù c’è compimento della promessa fatta dal Padre: che tutti siano felici nell’amore.

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A volte quando viviamo i nostri deserti, cioè quei momenti aridi, dove non riusciamo a trarre alcuna motivazione, né altro di buono per sopravvivere, subito sentiamo la solitudine e lo sconforto. Anche nella fede possiamo avvertire questo deserto. La forza sta nel chiedersi: sto cercando una soddisfazione terrestre o celeste? Mi sto affidando a cose materiali e sensibili, solamente umane, oppure cerco ciò che possa durare per sempre, come l’amore di Dio?

Infatti, solo questo può sfamare tutti i nostri bisogni più profondi. Solo Dio può darci ciò che cerchiamo senza che questo finisca. Bisogna solo attendere.

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