Portano un epilettico da Gesù, un ragazzo che dicono posseduto da uno spirito muto. In effetti il ragazzo non parla, ma si agita e schiuma. Chiedono di guarirlo perché i discepoli non ci sono riusciti e Gesù imputa questo insuccesso non alla loro incapacità , bensì alla loro incredulità .
Altrove Gesù ha detto che se la nostra fede fosse grande quanto un granello di senape potremmo spostare le montagne. Ecco spiegato perché i discepoli sperimentano il fallimento della fede, cioè mancano il bersaglio.
La loro fede non è in Cristo che salva. Essi pensano che poiché credono allora possono. Anche noi ragioniamo così e per questo non riusciamo a vedere i miracoli che si avvicendano nella nostra vita. Il punto è che Cristo opera attraverso di me. È lo spirito di Cristo nel credente che opera, noi dobbiamo davvero svuotarci di ogni orgoglio e forma di protagonismo se vogliamo vedere un miracolo compiuto dal Signore attraverso di noi.
Dobbiamo desiderare di essere semplici canali attraverso i quali lasciamo spazio alla Grazia di passare e operare. I santi ce lo insegnano. Se sono pieno del mio io, non c’è spazio per Dio.
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE