Quando ci chiedono di collaborare per qualcosa che non conosciamo bene o che non ci sembra concreta, difficilmente accettiamo. Allโinizio facciamo anche resistenza, per poi magari declinare lโinvito rifiutando la nostra disponibilitร .
Essere disponibili non significa semplicemente aiutare, bensรฌ accogliere un incarico, una richiesta, e fare in modo che col mio impegno quella cosa si realizzi. Mentre lโaiuto richiede un tempo finito, la disponibilitร richiede un impegno continuativo e costante che non si esaurisce col semplice giungere allo scopo.
La grandezza di Maria sta nellโessersi fidata di qualcosa che oggi ci puรฒ sembrare assurdo e per cui ha detto il suo sรฌ, ma anche per aver portato avanti il suo impegno. Lโimpegno di Maria non รจ stato solo quello di far nascere Gesรน, ma di prendersene cura. Cosรฌ come anche Giuseppe: non ha solo preso in sposa Maria obbedendo a Dio, ma si รจ preoccupato che Gesรน crescesse e compisse la sua missione.
Quando sentiamo che Dio attraverso un sacerdote, o nella preghiera, ci chiede la disponibilitร a collaborare con Lui, non dobbiamo temere di dire sรฌ ritenendoci poco qualificati e incapaci, ma dobbiamo pensare che lo stia facendo primariamente per la nostra gioia e per la gioia altrui. Infatti le prime parole dellโangelo a Maria sono state: rallegrati, perchรฉ il Signore รจ con te.
Cosรฌ anche noi non dobbiamo temere quando il Signore ci chiede di collaborare, perchรฉ รจ un modo per dirci: โio ti sono vicino e tu con me puoi tutto, e insieme possiamo dare la gioia al mondoโ.
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- Ho mai pensato la presenza Dio in questi termini?
- Cosa posso fare per mettermi a disposizione del Signore?
Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE
