don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 2 Marzo 2023

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Chissà quante volte hai ascoltato questo vangelo e chissà quante poche volte ti sei soffermato sul pesce e sulla serpe…

Ci hai mai pensato che Gesù usa due animali biblici?

Il pesce richiama la libertà e la vivacità dei pesci quando guizzano e sfuggono alla presa, la serpe richiama la morsa stringete dalla quale è difficile liberarsi e il cui morso velenoso è letale.

È istantaneo il rimando della serpe al tentatore dell’Eden che rovina la vita dell’uomo. Invece, il pesce, in greco ichtùs, potrebbe richiamare la simbologia cristiana: infatti questo animale vive sott’acqua senza annegare e simboleggiava il Cristo che può entrare nella morte restando vivo. Le lettere della parola greca, IXTHYC, formano così l’acrostico dell’espressione di fede: Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore.

Tutti desideriamo la vita (in maniera piena e felice): come può dunque un padre volere la morte dei figli? Ecco perché questa Quaresima diventa un’occasione per cercare di smascherare quali sono le serpi che vogliono attanagliarci e impedirci di vivere. Solo Cristo dà la vita e la conserva. 

Facciamo attenzione alle lusinghe della tentazione e chiediamoci sempre: questa cosa che voglio fare o dire mi aiuta a crescere spiritualmente o no?

Fonte: il blog di don Domenico | Unisciti al suo canale Telegram @annunciatedaitetti oppure clicca QUI |Visita anche il suo canale YOUTUBE