don Claudio Doglio – Commento al Vangelo del 16 Marzo 2025

Domenica 16 Marzo 2025 - II DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 9,28b-36

Data:

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Il commento di don Claudio esplora i temi della Trasfigurazione di Gesรน secondo Luca, sottolineando l’importanza della preghiera e dell’ascolto della voce divina.

Viene analizzata anche la promessa di Dio ad Abramo nell’Antico Testamento, evidenziando la fede come atto di giustizia e l’alleanza divina. Infine, la seconda lettura commenta come Gesรน Cristo sia il compimento di tale promessa, offrendo ai credenti la speranza di una trasformazione celeste.

Trascrizione generata automaticamente da Youtube e rivista tramite IA.

Nella settima Domenica del Tempo Ordinario il Vangelo di Luca ci propone il seguito del discorso programmatico. Domenica scorsa abbiamo letto l’inizio con le quattro Beatitudini e i quattro guai. In questa domenica ci รจ proposto il seguito con l’annuncio paradossale di Gesรน: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.Certamente, ecco la trascrizione del video “AscoltarTi รจ una festa – II Domenica di Quaresima – 16 Marzo 2025” con la punteggiatura e i paragrafi corretti, basata sul testo fornito:

La seconda domenica di Quaresima ogni anno ci propone il racconto della trasfigurazione di Gesรน. Quest’anno leggiamo il testo secondo Luca che รจ molto simile a quello di Matteo e di Marco, solo qualche piccolo ritocco ha operato il terzo Evangelista. Uno in particolare รจ importante: aggiunge che Gesรน salรฌ sul monte a pregare e precisa: mentre pregava il suo volto cambiรฒ d’aspetto. A Luca sta a cuore la preghiera dei discepoli e propone Gesรน come modello di preghiera. Insegna che Gesรน pregava, Gesรน salรฌ sul monte per un momento di preghiera con i discepoli e proprio durante la preghiera il suo volto cambiรฒ.

La trasfigurazione รจ un momento di gloria in cui Gesรน mostra il suo volto Divino ai discepoli impauriti dalla prospettiva della croce. Nel deserto delle tentazioni Gesรน scelse lo stile del Cristo; sul monte della trasfigurazione i discepoli devono scegliere lo stile dei Cristiani, cioรจ di coloro che seguono il Cristo. Dopo l’inizio del ministero, Gesรน dice chiaramente ai suoi discepoli che andrร  a Gerusalemme dove lo uccideranno. Gesรน รจ consapevole che il suo Ministero finirร  male, culminerร  con un disastro, ma รจ altrettanto convinto che quel disastro non sarร  l’ultima parola, sarร  la strada attraverso la morte, ci sarร  l’autentica Vittoria. Il Cristo umiliato, offeso, scartato, gettato fuori sarร  costituito signore dell’universo e proprio attraverso la morte che ci sarร  la vita e la vittoria. E i discepoli non sono tanto disposti ad accogliere un discorso del genere, sono preoccupati, esitano e in quel momento di preghiera hanno una rivelazione dall’alto.

Come sulle acque del Giordano la voce del Padre si era fatta sentire per Gesรน dicendogli: “Tu sei il mio figlio nel quale ho posto la mia compiacenza”, adesso sul monte la voce del Padre si fa sentire per i discepoli: “Lui รจ il mio figlio, l’amato, voi ascoltatelo”. รˆ importante questa aggiunta, la frase รจ la stessa grosso modo, ma in piรน c’รจ l’imperativo: ascoltatelo. Questa volta Dio Padre si rivolge ai discepoli dicendo: fidatevi di Gesรน, ha ragione lui, ascoltatelo, non vi sembra bello quello che vi propone, fidatevi, credetegli, ascoltatelo.

La prima lettura, sappiamo, in Quaresima ci propone le tappe principali della storia della salvezza nell’Antico Testamento. Ogni seconda domenica di Quaresima รจ protagonista Abramo. Negli anni passati abbiamo letto la sua vocazione, la richiesta dell’offerta del figlio Isacco. Quest’anno ci รจ proposto il racconto della alleanza; due testi diversi sono stati fusi in un unico brano. Nel primo passo Dio invita Abramo a uscire fuori: uscire fuori dalla tenda, uscire fuori dalla terra, uscire fuori dalla sua testa, dalla sua mentalitร  e contare le stelle. Siamo nella notte, Abramo รจ triste, non riesce a dormire, ha quel problema di non avere figli, lo desidera ardentemente e non vede soluzione. Il Signore gli fa una promessa: conta le stelle se puoi, tale sarร  la tua discendenza. E Abramo si fida, credette a Dio e Dio glielo computรฒ, glielo accreditรฒ come giustizia, come un atto di giustizia: รจ la Fede, รจ la fiducia in Dio. Questa giustizia di cui parla il testo.

Abramo chiede poi un segno di stipulazione del contratto. Noi oggi parleremmo di un documento con la firma; nel mondo arcaico non si usava cosรฌ, una specie di contratto dove Dio si prendeva l’impegno a favore del suo amico veniva celebrato con un rituale degli animali squartati. Vengono messi in posizione parallela, una metร  di fronte all’altra e il contraente passa in mezzo a quegli animali squartati con una formula. Il Signore, come una fiaccola ardente, passa in mezzo agli animali dicendo: alla tua discendenza io do questa terra. รˆ un giuramento solenne, una promessa, un impegno. Dio prende su di sรฉ un impegno: manterrรฒ la parola che ho dato. L’alleanza con Abramo ha proprio questa forza della promessa: Dio si impegna, dice e fa, promette e mantiene.

“Il Signore รจ mia luce e mia salvezza”, ripeteremo al Salmo 26. รˆ una affermazione di Fede: Il Signore รจ la mia luce, Il Signore รจ la mia salvezza. Anche di fronte alle difficoltร , se attraverso situazioni difficili, se i nemici mi affrontano e mi aggrediscono, Io sono sicuro, il mio cuore ripete: “Cercate il volto del Signore, io cerco il tuo volto, mi fido di te e desidero fare la tua volontร ”. Sono certo di contemplare la bontร  del Signore nella terra dei viventi. Chi lo dice? Eh, sembra che lo dica Abramo, ma in realtร  lo dico io che sto recitando il Salmo. Io sono come Abramo, cioรจ quello che รจ capitato a lui vale per me. Dio ha fatto una promessa a lui, l’ha fatta anche a me e io mi voglio fidare come si รจ fidato Abramo. Il Signore รจ una garanzia certa.

Nella seconda lettura l’apostolo fa Eco alla promessa di Dio ad Abramo e garantisce che Gesรน รจ il compimento di questa promessa. Gesรน lo aspettiamo come Salvatore perchรฉ la nostra cittadinanza adesso รจ nei cieli. Non รจ piรน la patria terrena, non aspettiamo una terra in questo mondo come ereditร , ma quello che ci ha promesso รจ una Patria Celeste e l’eternitร  beata e la vita eterna con lui. Siamo sicuri che il Signore Gesรน Cristo trasfigurerร  il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo Glorioso. Notate che ritornano le parole importanti del Vangelo: trasfigurare il corpo per conformarlo al suo; la radice รจ la forma, trasformare per conformare. Noi abbiamo bisogno di essere trasformati da Cristo, cioรจ diventare conformi a lui, avere la sua stessa forma, chiamiamolo stile. Lui ha scelto uno stile, noi dobbiamo cambiare mentalitร  e aderire al suo stile, lasciarci trasformare per essere conformi alla sua volontร , cioรจ fidarsi di lui. E il Signore continua ad accreditare questa Fede come la nostra giustizia. Questo รจ il cammino battesimale della Quaresima, ancorati e radicati nella fede di Gesรน Cristo nostro salvatore che certamente compirร  la promessa che ha fatto.

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AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV

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