don Claudio Doglio – Commento al Vangelo del 16 Luglio 2023

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Gesù è un attento osservatore del creato e sa guardare le realtà di questo mondo riconoscendovi un riflesso dell’opera divina. Può alludere semplicemente ad un uomo che al mattino è uscito dalla sua fattoria con il sacco pieno di semi per spargerli nei suoi campi, per dire che Dio stesso, allinizio, uscì per seminare, uscì dalla propria vita trinitaria per seminare la vita divina in tutto l’universo.

È l’immagine della creazione ed è pure una figura di Gesù redentore dell’umanità che uscì da Dio per venire — come seme di vita — nei solchi della nostra esistenza: è la Parola di Dio che si è fatta carne per portarci alla salvezza di Dio. Da parte nostra è chiesta l’accoglienza: il seme è la Parola di Dio e noi siamo il terreno.

La parabola infatti presenta quattro terreni differenti e sottolinea quattro modi diversi di accogliere la Parola. Gesù ci ha detto di imparare da lui che è umile di cuore e il termine umiltà deriva humus, che vuol dire terra, terra buona e fertile: umile dunque è colui che — come terreno buono — accoglie il seme e gli permette di portare frutto.

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Quando noi impariamo da Gesù, siamo terreno buono, cioè accogliente: la sua Parola in noi produce frutto… e anche tanto! Ogni domenica il divino seminatore sparge nel nostro cuore la sua Parola: coltiviamo questo seme, perché possa mettere radici e fare molto frutto nella nostra vita.

Il Signore ha fiducia nel nostro terreno, per questo continua a visitare la terra e a benedire i suoi germogli di bene.

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AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV

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