Mi fa arrabbiare da matti questa domanda e soprattutto il tipo di mentalitร che sottintende. Perchรฉ quel tale chiede: sono โpochiโ quelli che si salvano? Non sarebbe piรน naturale chiedere se sono โtantiโ. Messa cosรฌ fa pensare che sรฌ, noi siamo i bravi, quelli che si salvano. Ma noi bravi รจ ovvio che siamo pochi.
Ce ne sono pochi di fedeli cosรฌ fedeli che coi tempi che corrono hanno ancora il coraggio di dirsi credenti. Non รจ vero, Signore? Perchรฉ poi la Tua risposta, Signore, mi sembra non tanto in linea con tutto quello che salta fuori dal Vangelo. In cui si dice, sรฌ, che dobbiamo prendere sul serio il Tuo Regno.
Ma proprio questo brano termina ripetendo che verranno da oriente ed occidente per sedere a mensa con Te. Quello che mi pare chiaro che Tu voglia evitare รจ la logica del – noi siamo i bravi, noi ci sentiamo a posto, abbiamo giร staccato il biglietto del paradiso.
Nella stessa direzione รจ la frase finale. Piรน che un vangelo sembra un cazzotto nello stomaco. O almeno dovrebbe fare lo stesso effetto. Perchรฉ รจ ovvio che noi non siamo โgli ultimiโ. Anche se non lo diciamo siamo sempre quelli lรฌ, quelli che si sentono โi primiโ. Gli ultimi, se sono ultimi, vuole dire che se la sono cercata e per noi va bene che stiano lรฌ, in fondo. In vece no.
Tu li metti al primo posto. Se noi ci credessimo davvero a questa storia, se fossimo conseguenti e non cristiani-struzzo che mandano giรน ogni cosa e nascondo la testa nella sabbia, sarebbe quasi logico che a questo punto ce ne andassimo sbattendo la porta. Come il fratello โbuonoโ del figliol prodigo. Lโunica via di salvezza invece รจ riconoscere che qualcuno di noi รจ il figlio che si รจ allontanato e che Tu riaccogli facendo festa. Gli altri sono quei servi chiamati quella festa ad imbandirla.
don Claudio
don Claudio Bolognesi



