Viaggio molto faticoso, a volte pressochรฉ impossibile, quello propostoci dalla liturgia di questo martedรฌ di Quaresima. La meta รจ la disponibilitร a spezzare la catena dellโodio nelle relazioni tra gli uomini mentre il punto di partenza รจ la guarigione del cuore e la purificazione della memoria. Se, talora, la prospettiva della meta puรฒ anche avvincere, dobbiamo confessare di essere incapaci di muovere un passo dal punto di partenza. Nulla di meno spontaneo di un simile spostamento. Al limite saremmo disposti a perdonare qualche volta, a seconda dei casi, se meritaโฆ E anche qualora riuscissimo, che fatica a dimenticare il torto ricevuto, il male subito! Che cosโรจ, infatti, il rancore se non una memoria bloccata?
Il male, quello subรฌto come quello inferto โ lo sappiamo tutti per esperienza personale โ non รจ mai uno scherzo. Il male fa male: distrugge nel profondo e le sue cicatrici restano piรน di quanto ne siamo a volte consapevoli.
E poi? Se lโaltro finisce per approfittarsi della mia bontร ? Che fine fa la giustizia se lโaltro puรฒ fare quello che vuole perchรฉ tanto sa che resterร impunito?
Pietro sarebbe disponibile al perdono dal momento che si pone la domanda. Ipotizzare, infatti, un perdono che giunga fino a sette volte gli sembra giร un segno di grande apertura e di larghezza dโanimo. Per gli ebrei perdonare quattro volte era giร il massimo. Ma, secondo Gesรน, non basta. Perchรฉ sia tale il perdono deve essere incondizionato e illimitato mentre si declina come capacitร di custodire la vita e il futuro dellโaltro.
Immagino lo stupore di Pietro di fronte a una simile risposta di Gesรน che cioรจ il male non si vince con il male. Qualora si imbocchi una simile strada, anzichรฉ vincerlo ci si lascia vincere dal male. Il male, infatti, non รจ mai fecondo, per questo รจ necessario rinunciare alla ritorsione. Paradossalmente il terreno piรน proprio dellโamore รจ quello in cui ci si confronta con esperienze piccole o grandi di negativitร rispetto alle quali ci si mette in gioco con un atteggiamento di segno opposto. Un perdono concesso a pentimento avvenuto ostacola percorsi possibili che potrebbero invece portare lโaltro a un mettersi in discussione.
Il perdono non รจ mai un atto formale, un gesto con il quale mettere a tacere la coscienza o evitare i problemi che potrebbero derivare da unโesperienza di conflittualitร permanente. Non si tratta neppure di mettere una pietra sopra ciรฒ che puรฒ averci ferito e poi fare in modo di non incrociare mai sul nostro percorso certe persone. Il perdono non รจ mai qualcosa che apprendiamo una volta per tutte. Esso non avviene spontaneamente o magicamente: non basta dire ad un altro: ti perdono!
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Per questo il perdono di cui parla Gesรน รจ il perdono del cuore: se non perdonerete di cuoreโฆ Si tratta di quel perdono che crede che lโaltro possa imprevedibilmente rinascere, riprendere vigore e dare un corso nuovo alla sua esistenza. Questo crede Dio nei confronti di ogni uomo.
Per arrivare a perdonare รจ necessario un vero e proprio itinerario fatto di gesti e di parole. E non รจ mai disgiunto dalla memoria. Ricoeur sosteneva che solo chi ricorda puรฒ perdonare. La memoria รจ ciรฒ che permette di avere coscienza del male e tuttavia scegli di rompere la catena della vendetta, scegli di non ripagare secondo la misura della colpa.
Che cosa fa il Signore con noi? Per essere perdonati noi non gli chiediamo che non tenga conto dei nostri peccati ma che non ci escluda dalla comunione con lui. Facciamo appello alla fedeltร del suo amore che non viene meno.
A noi che non possiamo fare a meno di mettere un limite al perdono e che ad un certo punto vorremmo dire: adesso basta!, il Signore Gesรน fa notare che egli non ha mai finito di perdonarci. A noi รจ chiesto di fare ciรฒ che lui fa continuamente con noi: provare a mettere in circolo ciรฒ che a nostra volta abbiamo ricevuto abbondantemente.
ร vero: โperdonare non รจ dimenticare, ma trasformareโ. Ma perchรฉ accada รจ necessario che esso non sia soltanto una relazione a due, bensรฌ a tre. Non solo lโoffeso e lโoffensore, ma anche e soprattutto il Padre celeste che ti permette sรฌ uno sguardo realistico sullโavvenimento doloroso, ma soprattutto ti concede di guardarlo con occhi nuovi e con una prospettiva non angusta.
Tu ricordi e perdoni. Perdonare รจ accettare il rischio di una pagina nuova rispetto a quella imposta dal passato e dalla memoria.
AUTORE: don Antonio Savone
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