Nel vangelo secondo Matteo, Gesรน costituisce il gruppo dei Dodici solo dopo che sono giร accadute certe cose, non prima, quasi intravedesse il rischio di ridurre lโessere apostoli allโesercizio di un ruolo e perciรฒ di un potere. Gesรน ha giร pronunciato il discorso della montagna e ha giร compiuto non pochi gesti sui piรน bisognosi: ha constatato la realtร attraverso le beatitudini e lโha assunta attraverso le guarigioni. Collocare qui la costituzione dei Dodici significa che essi sono pensati come prolungamento di uno sguardo privilegiato sui piccoli e sui poveri.
Il gruppo dei Dodici annovera sin dallโinizio il vulnus, il limite, la fragilitร . Giuda non รจ scelto a caso o per sbaglio dal Signore. Pur scelto dal Signore non sarร mai un โgruppo sceltoโ, immune da debolezze e imperfezioni. La presenza di Giuda attesta come lโabbandono e il tradimento siano parte integrante dello stesso annuncio evangelico, perchรฉ come ha fatto il Signore possa fare anche lโapostolo qualora un suo compagno lo abbandoni o lo tradisca. Lโimpuritร , ancor prima che essere un elemento esterno da scacciare, รจ una realtร presente nel cuore stesso dellโinviato. ร la vicinanza di Dio a persone limitate e imperfette che puรฒ mettere in atto un itinerario di conversione. Tale vicinanza il Maestro la attesterร fino alla fine nei confronti dellโimpuritร del traditore nella ferma speranza che egli possa ravvedersi. Il vangelo si annuncia e diventa esperienza di salvezza allorquando si ha la forza di continuare ad attestare la vicinanza di Dio proprio a ciรฒ che porta il carattere della fragilitร . ร questa vicinanza che lo rende credibile: sarร cosรฌ per Pietro, sarร cosรฌ per Tommaso, per i due di Emmaus e per tutti coloro che accetteranno intento ad aver cura per il loro limite
โStrada facendoโฆโ: il vangelo si annuncia non dallโalto di una cattedra quasi fosse un insegnamento ma nella condivisione di un cammino che sa di polvere calpestata e di mete condivise, sa di fatiche sostenute nellโaffrontare un viaggio, sa di ostacoli affrontati, sa di possibili deviazioni lungo il percorso. Non la cattedra, dunque, ma la strada, non lo sguardo dallโalto in basso, ma lโumile affiancarsi nei percorsi che lโuomo di ogni tempo intraprende.
La chiamata profuma giร di missione. Gesรน ha costituito i dodici perchรฉ vadano. Lโandare dei discepoli รจ segno e simbolo di un Dio cercatore dellโuomo cosรฌ comโรจ. Una Chiesa che va. Gesรน disegna per i discepoli la stessa avventura: andare per le strade e per le case. Perchรฉ? Perchรฉ la strada e la casa sono immagini della vita concreta e sono appello permanente ad entrare nelle situazioni concrete. Camminare con lโaltro, accompagnarsi. Ma la capacitร di mettersi in cammino รจ direttamente proporzionale alla memoria dello sguardo di predilezione che si รจ posato su di noi e che continuamente ci rimette in strada perchรฉ altri ne possano beneficiare.
I discepoli sono inviati a due a due perchรฉ ad annunciare la vicinanza del regno di Dio รจ solo la testimonianza di una esperienza di comunione. Lร dove ci sono uomini e donne che si sostengono a vicenda, lรฌ cโรจ Dio. ร solo una vita capace di relazione che annuncia la presenza del Signore. ร per questo che lโannuncio del vangelo mal si coniuga con il dispiegamento di forze o di chissร quali strategie.
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A due a due perchรฉ nessuno di noi ha lโesclusiva del vangelo: ciascuno di noi ne rivela sempre e solo una parte che necessita dellโapporto dellโaltro.
Discepoli sรฌ, allora, ma a piedi scalzi, vale a dire senza potere e senza forza.
Discepoli sรฌ, ma contrassegnati da una vita semplice che non conosce arroganza.
Discepoli che annunciano la pace nella misura in cui sono operatori di pace.
Ai discepoli Gesรน chiede di accogliere la non accoglienza ribadendo comunque la sua vicinanza: sappiate che il regno di Dio รจ vicino.
AUTORE: don Antonio Savone
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