don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 8 Febbraio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 7, 24-30

Data:

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La fede delle briciole

Ne veniva da una intensa discussione riguardante le pratiche religiose: i farisei lo avevano redarguito perchรฉ i suoi discepoli prendevano cibo con le mani sporche senza attenersi alle prescrizioni antiche. Gesรน, pressochรฉ invano, aveva provato a far capire che il rapporto con Dio non รจ anzitutto una questione di mani pulite ma di un cuore sincero.

I farisei lo accusano, i discepoli non lo capiscono, la folla ascolta inerte la sua parola. Probabilmente quel suo ritirarsi era espressione del bisogno di un momento di tregua. E, invece, si ritrova di fronte a una donna dalla tenacia non comune e dalla insistenza umile, che lo porterร  non solo a concedere ciรฒ che ella desiderava ma persino a riconsiderare la sua stessa missione costringendolo a cambiare progetto.

La situazione รจ a dir poco paradossale: quelli a cui aveva rivolto la sua parola o non lo capiscono (i discepoli) o lo attaccano (i farisei). Mentre qui, in un territorio pagano, dove non ha neppure parlato e dove continua a non parlare, cโ€™รจ chi lo invoca e si affida a lui. In un territorio โ€œconfessionaleโ€ Gesรน si ritrova di fronteย โ€œuomini di poca fedeโ€, in un contesto pagano ha di fronte a sรฉ unaย โ€œdonna dalla fede grandeโ€,ย come riporta Matteo.

Gesรน non aveva trovato di meglio che allontanarsi dai luoghi della disputa religiosa dove si rischia di continuare a fare dellโ€™accademia. La donna gli farร  capire che non basta uscire da un circolo religioso. Ben altra uscita resta ancora da compiere: quella di non chiudersi a Dio che gli sta parlando attraverso una parola tutta umana di chi, per delle divisioni di ordine storico-culturale, sembra non aver diritto a essere portavoce di Dio. Penso a quante parole โ€œaltreโ€ che noi definiamo senza senso o solo vaniloqui Dio stia ancora usando per continuare a parlare alla nostra vita. Penso a quanti โ€œdisobbedientiโ€ (per usare le parole di Paolo) si aprono allโ€™accoglienza del dono di Dio per vie insperate.

La fede della cananea ha molto da insegnare non solo allโ€™uomo Gesรน ma a tutti gli uomini religiosi. Mi sembra di sentirla mentre attesta: โ€œQuando la religione viene coniugata sul registro dellโ€™appartenenza nazionale o di gruppo non poche volte finisce per esprimersi con accenti razzisti propri di chi si ritiene superiore e perciรฒ col diritto di disprezzare chi non puรฒ avere accesso a quella religione perchรฉ non puรฒ avere accesso a quella patria o a quel gruppo. Attenti โ€“ sembra ripetere la fede di quella donna โ€“ che Dio puรฒ diventare soltanto una copertura per il vostro bisogno di potere e di controllo. La forza di una religione, infatti, รจ proprio la debolezza della fede: quando questa รจ poca, il vuoto della fede corre il rischio di essere colmato con il rafforzamento di strutture o con un rito che non sembra piรน mettere in contatto Dio con lโ€™uomo. Guai a voler catturare Dio allโ€™interno di uno schema: vi precludereste la possibilitร  stessa che Dio possa ancora parlarvi come e quando a lui piaceโ€.

Questa donna pagana che probabilmente non sa il credo ma sa il cuore di Dio e lo sa dal piรน profondo del suo cuore, travolge ogni esitazione attestando che la sovrabbondanza del dono di Dio non รจ certo bloccata dal rifiuto degli uomini e che lโ€™abbondanza della tavola di Dio puรฒ saziare la fame anche dei piรน lontani.ย Basterebbero le briciole!ย grida la donna. Quali provocazioni in questa affermazione: basterebbero le briciole!

Questa donna ha creduto che di fronte a Dio ciรฒ che fonda, se cosรฌ si puรฒ dire, un qualche diritto รจ la sofferenza. La sofferenza viene prima di ogni altra ragione e di ogni religione.

La sua รจ una fede che, messa a dura prova, ne esce purificata e rafforzata, al punto da incantare Gesรน. Tale fede ci attesta che lโ€™incontro con Gesรน non si realizza nella pratica stanca e abitudinaria di un cristianesimo considerato come unโ€™ereditร  che ci troviamo fra le mani, ma si compie in un rapporto personale, sempre nuovo e sempre da rinnovare.

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