don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 7 Luglio 2020

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Venne fra la sua gente ma i suoi non lโ€™hanno accoltoโ€ฆ credo sia la parola grazie alla quale possiamo rileggere il brano evangelico consegnato a noi in questโ€™oggi. A tema il mistero del rifiuto o, se volete ancor peggio, lโ€™ostinazione del non riconoscere. Mc parlerร  di bestemmia contro lo Spirito Santo: il sottrarsi, cioรจ, coscientemente, alla possibilitร  stessa di essere perdonati perchรฉ ci si chiude alla luce, perchรฉ si stravolge il senso di ciรฒ che accade sotto i nostri occhi. In questo caso non cโ€™รจ via di scampo. Non cโ€™รจ scampo, infatti, lร  dove pur vedendo che Gesรน insorge contro il potere di satana (ha appena liberato un uomo), non si riesca ad attribuire a Dio una simile azione ma addirittura allโ€™astuzia e allโ€™inganno di satana. Viene riconosciuto che Gesรน abbia un potere superiore ma non si vuol riconoscere che questo gli venga da Dio. E cosรฌ Gesรน si ritrova separato da Dio. Non cโ€™รจ peggior cieco di chi non vuol vedere.

Nellโ€™opinione della gente di quel tempo, Satana dominava il mondo mediante i demoni (daimรดnia). Era un uomo forte e ben armato che guardava la sua casa. La grande novitร  era il fatto che Gesรน riusciva a scacciare i demoni. Segno che era ed รจ lโ€™uomo piรน forte che รจ venuto. Con lโ€™arrivo di Gesรน il regno di Beelzebul entra in declino: โ€œSe invece io scaccio i demoni con il dito di Dio, รจ dunque giunto a voi il regno di Dioโ€. Quando i maghi del Faraone videro che Mosรจ faceva cose che loro non erano capaci di fare, furono piรน onesti degli scribi dinanzi a Gesรน e dissero: โ€œQui cโ€™รจ il dito di Dio!โ€ (Es 8,14-15).

Ma cosa viene a dire alla nostra vita di cristiani? Che vedere da vicino i miracoli che Gesรน compie non produce necessariamente la fede. E, ancora, che si puรฒ avere unโ€™idea cosรฌ rigida di regole e precetti, un senso cioรจ cosรฌ confortante delle proprie sicurezze e dei propri parametri interpretativi, da non riuscire a vedere alcun bene che possa nascere al di fuori dei propri recinti mentali. E il rischio โ€“ lo sappiamo โ€“ non รจ finito con la scomparsa di scribi e farisei. รˆ il peccato della presunzione, quello di chi si chiude dietro dei diktat: non รจ possibileโ€ฆ

Al cristiano รจ proibito aver paura di Satana! Per la sua risurrezione e per la sua azione liberatrice, Gesรน allontana da noi la paura di Satana, dร  libertร  al cuore, fermezza nellโ€™azione e fa spuntare la speranza sullโ€™orizzonte! Dobbiamo camminare lungo la Strada di Gesรน con il sapore della vittoria sul potere del male!

La messe รจ moltaโ€ฆ

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Mi pare indichi un passaggio da compiere: dalla lamentela al riconoscimento, dal lamentarsi di ciรฒ che manca al riconoscere ciรฒ che cโ€™รจ giร .

Ai discepoli inviati in missione, a noi dunque, รจ chiesto di partecipare della sua stessa capacitร  di guardare il mondo, la storia, gli altri. La messe richiama il raccolto, non la semina: cโ€™รจ una umanitร , sembra dire Gesรน, che attende con impazienza uomini e donne capaci di cogliere le sue istanze piรน vere. Lร  dove saremmo portati a vedere solo impossibilitร  e incapacitร  ci sono giร  i segni del nuovo. Occhio ai germogli, dunque.

Lโ€™annuncio che siamo chiamati a portare deve essere coniugato con la capacitร  di riconoscere tutto ciรฒ che di evangelico cโ€™รจ giร  nella vita della gente. In quella donna di Samaria mancava forse una vita morale (5 mariti piรน 1) ma non certo il desiderio di una pienezza di vita.

La messe indica qualcosa che cโ€™รจ giร  e che va riconosciuto. Come guardo questo mio mondo, questa mia vita? Sono capace di riconoscere i germogli teneri, fragili, forse, che nondimeno giร  annunziano il nuovo che anela a nascere?

A noi tentati di guardare la realtร  dal punto di vista di ciรฒ che manca, Gesรน consegna lโ€™invito a farci esploratori di quella ricerca del bene che attraversa le pieghe della storia.

Al dire di Gesรน non manca il raccolto ma operai che sappiano riconoscerlo. Questo deve farci pensare e non poco: mancano uomini e donne che riescano ad andare in profonditร , lร  dove si annidano i desideri piรน veri dei loro fratelli. E non รจ una questione soltanto di vocazioni alla vita consacrata o sacerdotale. รˆ qualcosa che riguarda tutti quanti noi. Pregare il padrone della messe: ciรฒ che manca รจ gente in grado di accompagnare i travagli, le nascite, di portare a gestazione mondi ancora inesplorati ma non per questo irrealizzabili.


AUTORE: don Antonio Savone
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