don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 7 Aprile 2022

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Mentre affrettiamo i passi verso la Pasqua, in questo giovedรฌ di passione la liturgia ci sollecita a scegliere chi avere come compagni di viaggio, se fare nostra la disponibilitร  al cammino da parte di Abramo o lโ€™inamovibilitร  dei giudei che di lui si riconoscono figli e ora, pur avendo creduto in Gesรน, si ritrovano a tramare contro.

Abramo potรฉ diventare padre di una moltitudine perchรฉ anzitutto imparรฒ a rigenerare se stesso lasciandosi condurre per vie prima sconosciute arrivando persino a rinunciare a ciรฒ che era il frutto della sua vita e il segno che ciรฒ che il Signore aveva promesso si sarebbe compiuto. Dovette imparare a sue spese cosa significava lasciarsi alle spalle la terra della sua sterilitร  per accogliere quanto il Signore gli andava rivelando gradualmente mano a mano che procedeva.

I Giudei, invece, si fregiano di appartenere alla sua discendenza ma non sanno fare loro lโ€™attitudine propria di Abramo, quella di accogliere senza pretese e perciรฒ restano vittime delle loro mire di morte motivate addirittura da criteri religiosi. Quanto sono lontani dallโ€™atteggiamento adorante del loro padre Abramo il quale, con quel gesto, riconosce che la sua esistenza ha bisogno di essere sempre riplasmata dal Dio alla cui voce aveva scelto di mettersi in cammino. Poichรฉ non accettano di lasciarsi mettere in discussione non trovano di meglio che scagliare pietre contro chi ha provato a destabilizzarli proponendo loro un itinerario di rinascita. Lโ€™indisponibilitร  a convertirsi si esprime attraverso il bisogno di barricarsi dietro una pietra. Puรฒ accadere di non riconoscere e di non accogliere lโ€™incessante opera compiuta dal Padre perchรฉ possiamo essere ogni giorno messi al mondo di nuovo. Possiamo addirittura soffocare sotto un cumulo di pietre il desiderio di vita in noi deposto mentre venivamo creati a sua immagine e somiglianza.

In un momento in cui i tentativi di diventare padre da parte di Abramo avevano finito per destabilizzare lโ€™equilibrio familiare, egli accetta che gli venga cambiato nome: qualcosa di nuovo potrร  accadere nella sua vita solo nella misura in cui acconsente alla morte di qualcosa di lui. Chi accetta di lasciarsi generare dalla Parola di Dio mettendo in discussione cose a cui si era fortemente legati, โ€œnon vedrร  la morte in eternoโ€. Il molto che Dio promette ad Abramo puรฒ realizzarsi se si accetta di attraversare la morte delle proprie pretese.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM

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