Lโimmagine che anche Dio si diverta compiaciuto e che giochi a nascondino รจ una di quelle tra le meno frequentate da noi cristiani. E, invece, al dire del Figlio, sembra essere una delle cose che Dio ripete sovente allorquando ha a che fare con lโatteggiamento prometeico dellโuomo: da sempre, infatti, desiderio dellโuomo รจ stato quello di poter aver accesso ai segreti di Dio, conoscere il suo pensiero, disporre dei suoi poteri. La torre di Babele รจ lรฌ a perenne memoria: voler farsi un nome, ovvero, poter contare sul vanto della propria forza e delle proprie capacitร .
Il solo fatto di disporre di intelligenza convinse lโuomo, una volta di piรน, che fosse in suo potere anche avere libero accesso alla vita stessa di Dio. Come se la sua statura di uomo non gli bastasse, come se dovesse finalmente prendere le distanze dallโesperienza della finitudine. Da allora e tutte le volte che ciรฒ accade, Dio si diverte compiaciuto a nascondersi.
Allโarroganza dellโuomo, infatti, fa riscontro lโostinazione da parte di Dio a non farsi riconoscere. Anzi, proprio lui sceglie di condividere il processo inverso rispetto a quello dellโuomo: Dio si fa uomo, si fa carne, assume dellโuomo persino lโesperienza del limite, della debolezza, della sofferenza, della morte, addirittura. Non si sente a disagio in questa nostra esperienza umana tanto da portarsi con sรฉ, nel suo regno, proprio questo nostro corpo. Egli, il Figlio, ha conosciuto sulla sua pelle la fatica dellโessere uomo imparando a sue spese da tutto ciรฒ che risultava essere un ostacolo, proprio come accade ad ogni uomo.
Erano stati giorni difficili per Gesรน. Anchโegli aveva privilegiato le cittร crocevia dal punto di vista culturale, dove umanamente parlando ci si sarebbe attesi una maggiore disponibilitร e comprensione di quanto il Signore andava annunciando. E, invece, per tutta risposta, si era misurato con il rifiuto ostinato, lo stesso che registrava proprio negli addetti al mestiere, scribi e farisei. La sua voce aveva tuonato forte: โGuai a te, Betsaida! Guai a te, Cafarnao!โ. Un giorno dovrร riconoscere meravigliato che la fede di una donna cananea, una vera e propria esclusa, superava di gran lunga quella di chiunque altro in Israele. Sono davvero imperscrutabili i pensieri del Signore!
Poi, come dโimprovviso, si era lasciato andare ad un inno di benedizione nei confronti del Padre suo. Perchรฉ mai? Perchรฉ proprio quellโinsuccesso gli aveva aperto gli occhi sul diverso modo di agire di Dio, il quale si fa strada proprio lร dove non scommetteresti affatto. Proprio quellโinsuccesso farร sรฌ che Egli si rivolga a chi sembrerebbe non avere alcun titolo di accesso alle cose di Dio. E cosรฌ scoprire che vie della grazia sono proprio i canali dove maggiormente si direbbe che regni la distanza da Dio. Dio รจ ancora allโopera persino nei momenti in cui qualcuno sembra essersi preso gioco di lui. Sarร ancora allโopera proprio quando tutto porterร i segni inequivocabili della morte.
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Dโaltronde era stato cosรฌ sin dallโinizio.
Chi erano quelli accorsi alla sua nascita? Pastori e magi, i lontani moralmente e culturalmente parlando, mentre scribi e potere costituito, pur essendo a un palmo da Dio, non si erano affatto lasciati scomodare.
Chi erano quelli che gli avevano aperto il cuore? I malati, i semplici, i poveri, coloro che non potevano affatto presumere di sรฉ, mentre tanta opposizione era stata architettata proprio da chi si riteneva essere discendenza di Abramo.
Viene da chiedermi: chissร cosa dischiude ancora per noi il nostro Dio ogni volta che la vita sembra disattendere tante nostre aspettative? Cosa dischiude per noi quando una malattia ci piomba addosso, un abbandono ci ferisce, un silenzio ci umilia, un tradimento ci sfigura?
Proprio la benedizione pronunciata da Gesรน ci aiuta a comprendere che Dio รจ piรน grande di ciรฒ che pare sconfiggerci, รจ piรน grande di ciรฒ smentisce i nostri criteri di forza e persino il nostro istinto di riuscita e di sopravvivenza.
https://youtu.be/fglv9r_Go-8
AUTORE: don Antonio Savone
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