don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 28 Settembre 2023

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Chi รจ dunque costui?

Chi รจ dunque costui?ย รˆ la domanda che affiora da ogni incontro che il vangelo riporta. Se la pongono i discepoli quando sono confrontati con alcuni tratti del loro maestro che sfuggono immediatamente alla loro comprensione. Se la pone la folla quando si trova beneficiaria di gesti che risanano ferite e soddisfano la fame o di parole che lasciano intravedere un nuovo modo di guardare le cose. Se lโ€™era posta lo stesso Giovanni Battista allorquando sembrava che Gesรน non confermasse le sue aspettative.

A ripercorrere il vangelo, si scopre non solo che non univoco รจ il modo in cui ci si pone questa medesima domanda:ย Chi รจ dunque costui?, ma gli esiti non sono gli stessi.

Anche Erode se la pone animato comโ€™รจ da un atteggiamento di curiositร  che tuttavia non gli consente di essere introdotto alla comprensione profonda di quellโ€™uomo di cui sente dire determinate cose. Non basta essere curiosi perchรฉ si creino le condizioni di un vero incontro tra lui e Gesรน. Lo sappiamo anche per ciรฒ che concerne i nostri rapporti.

Cercava di vederloโ€ฆย รจ il bisogno di esercitare il controllo, di far sรฌ che nulla sfugga alla nostra presa. Erode proprio non ci sta. Io non ci sto quando qualcosa attenta il mio delirio di onnipotenza. Erode, infatti, mi impersona non poco: accade anche di ritrovarmi a fare domande e, tuttavia, a darmi io stesso le risposte. Piรน tardi un altro uomo cercherร  di vedere chi fosse Gesรน, Zaccheo. Ma quale differenza tra il desiderio di vedere dellโ€™uno e lโ€™interesse dellโ€™altro. Grondano ancora sangue le mani di colui che vorrebbe vedere Gesรน e che piรน tardi Gesรน stesso definirร ย volpe.

Quando la realtร  eccede โ€“ vedi il caso di Giovanni โ€“ Erode non ci sta e per questo decapita, annienta, distrugge. Quando appare qualcuno simile a chi gli tormentava la coscienza, si chiede chi possa essere questo nuovo nemico che gli sta alle calcagna.

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Piรน tardi durante la passione avrร  modo di guardarlo da vicino ma si tratterร  di un guardare incapace di vedere, incapace cioรจ di cogliere ciรฒ che animava quellโ€™uomo che aveva davanti a sรฉ (accade anche a noi di vedere senza comprendere). In quella circostanza lo tratterร  addirittura come un oggetto, gli chiederร  di soddisfare il suo bisogno di vedere un miracolo, qualcosa di cui poter disporre a suo piacimento. Gesรน gli starร  davanti allโ€™alba del venerdรฌ santo ma Erode non riceverร  alcuna risposta (cfr. Lc 23,9) perchรฉ il suo era solo un prurito di novitร , non giร  segno di una disponibilitร  a rinnovarsi. Voleva prodigi non la salvezza, per questo pur incrociandolo non lo incontrerร .

รˆ intrigato da quellโ€™uomo Erode ma non riesce ad andare oltre il โ€œsi diceโ€, oltre la chiacchiera, la diceria. Non riesce a scendere dal trono delle sue supposizioni per fare il passo di andare incontro allโ€™altro. In questo riproduce non poco i tratti di suo padre quando manderร  i magi a controllare chiedendo loro di tenerlo aggiornato. รˆ lโ€™atteggiamento di chi รจ informato sui fatti ma non coinvolto piรน di tanto.

Erode, tuttavia, intuisce che lโ€™approccio a Gesรน non puรฒ essere quello di rileggerlo secondo categorie passate come invece alcuni facevano scambiandolo per Giovanni o per uno degli antichi profeti. Gesรน โ€“ come ogni uomo, del resto โ€“ va letto a partire dal suo presente, dal qui e ora. Quelli che potevano essere i criteri familiari di un passato risultano criteri insufficienti. Erode vorrebbe farlo ma senza la disponibilitร  ad accoglierlo per come Gesรน si rivela. Non gli interessa Gesรน ma lโ€™alone che lo circonda e di cui vorrebbe impossessarsi. Erode teme che Gesรน offuschi la sua personalitร  facendolo passare in secondo piano. รˆ ancora una volta preoccupato dellโ€™esercizio del suo potere, proprio come suo padre, un potere che la gente sembra accordare in termini di popolaritร  a quel Maestro di Galilea.

Erode รจ figura di chi ha una reale difficoltร  a incontrare e a lasciarsi incontrare, per questo si ritrova in uno stato di confusione che altalena tra ilย non sapere cosa pensareย e ilย cercare di vedere.

E io perchรฉ cerco il Signore? Chi รจ costui per me?

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