don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 28 Febbraio 2022

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Siamo un poโ€™ tutti come lโ€™uomo di cui ci narra il vangelo. Quasi affrettando il passo come quel tale, ci accostiamo a Gesรน per consegnargli la domanda di fondo che cova nelle pieghe del suo quotidiano: che cosa devo fare per avere la vita eterna?

A noi โ€“ come giร  allโ€™uomo del vangelo โ€“ non basta fermarci allโ€™osservanza dei comandamenti. Si tratta di un patrimonio giร  acquisito e consolidato. Vorremmo andare oltre i confini dettati da una legge, desideriamo altro.

E qui โ€“ come quel giorno per lโ€™uomo del vangelo โ€“ comincia la sorpresa. La vita cristiana non รจ questione di cose da fare, di traguardi da conquistare, di mete da raggiungere. La vita cristiana รจ anzitutto lasciarsi fissare negli occhi dallo sguardo carico di amore del Signore Gesรน. La vita cristiana รจ una questione di sguardi. Prima di dedicare tempo ed energie ad attivitร  specifiche รจ necessario accogliere il credito di uno sguardo profondo mai giudicante ma sempre promuovente, credito accordato da Gesรน in anticipo, sguardo che non verrร  meno neanche quando il giovane deciderร  di andarsene via. รˆ un cuore, unโ€™esistenza che si apre al credito accordato da Dio, il terreno fecondo per assumere un impegno nella comunitร  cristiana.

Gesรน fissatolo lo amรฒ. รˆ la luce e il calore che promanano da quello sguardo che possono permettere di vivere affidati e perciรฒ espropriati. Gesรน scorge in noi una prima disponibilitร  e perciรฒ vorrebbe introdurci in una diversa prospettiva: passare da ciรฒ che dobbiamo fare per Dio a riconoscere ciรฒ che Dio sta giร  facendo per noi. Questo รจ ciรฒ che mancava a quel tale.

Una cosa sola ti mancaโ€ฆ prolungare nella vita degli ultimi, quello sguardo dโ€™amore ricevuto. Diventare comunitร  che fa suo lo sguardo di un Dio che riscatta gli ultimi, i marginali, i dimenticati e che capovolge lโ€™ordine dato.

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Corriamo spesso il rischio di essere soltanto narratori compiaciuti dellโ€™emozione di un momento.

Dallโ€™appartenenza alla responsabilitร : ecco ciรฒ che รจ chiesto oggi a ciascuno di noi. Spazio al gratuito, altrimenti si finisce per trascorrere la vita in modo onesto ma triste, osservante e cupo.

Le persone prima delle cose, fossero anche cose religiose. Ciรฒ che tu hai e ciรฒ che tu sei ha un senso: diventare sacramento di incontro e di condivisione con lโ€™altro, moltiplicando la vita. Imparare a fare comunione, spezzando e condividendo il pane della nostra esistenza. Finchรฉ si resta in quella strada senza uscita che รจ la cura dellโ€™io ย e del mio, non si potrร  sperimentare altro se non il tarlo dellโ€™insoddisfazione. Lโ€™insoddisfazione che a tratti ci attraversa non nasce tanto dagli errori commessi quanto piuttosto dal non aver avuto il coraggio di osare.

Lโ€™uomo del vangelo che pure non era soddisfatto dellโ€™osservanza dellโ€™antica legge, misurato con le esigenze dellโ€™oltre la legge proposto da Gesรน, si spaventa e retrocede. Ripercorre a ritroso tristemente il cammino che prima aveva compiuto in modo entusiasta: avrebbe preferito che il Signore gli proponesse cose da fare e invece gli aveva proposto persone con cui condividere.

Da allora non altra รจ la proposta del Signore: sentiti responsabile della felicitร  degli altri e Dio si farร  garante della tua, per sempre.

Vieni e seguimi. Lasciati guardare da Dio con sguardo di predilezione per essere il prolungamento di quello sguardo verso ogni uomo, soprattutto per gli ultimi e i poveri. Questo sarร  garanzia che stiamo seguendo Lui, il Signore Gesรน.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM